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Concordo con chi dice che questa volta, come in pochi altri casi, il film è più bello del libro. Il libro parla troppo di episodi accaduti prima dell’incidente e poco o niente del rapporto che si è creato con il badante. Troppo noioso.
Come spesso mi succede, ho letto il libro dopo aver visto il film (che mi ha veramente entusiasmata) questa volta, però, per la prima volta in assoluto, ho apprezzato il film più del libro. Nel film, infatti, in primo piano c’è il rapporto tra Philippe e Abdel, dove la figura di quest’ultimo è comica, irriverente è un personaggio pasticcione dal cuore d’oro che si caccia nei guai di continuo, ma che si affeziona seriamente a Philippe e lo aiuta a superare le sue lunghissime giornate da paraplegico. Nel film, si accenna appena alla storia di Philippe prima dell’incidente, ed è trattato tutto in chiave comica, pur essendo un tema non certo facile da raccontare. Proprio per questo, non mi aspettavo che il libro narrasse, diciamo, tutta un’altra storia. E’ un racconto introspettivo del protagonista, e del lungo viaggio che ha percorso accanto alla moglie malata (dove nel film se ne accenna appena) e poi, dopo l’incidente, sul suo letto da invalido parla veramente poco, in verità, del rapporto che ha lui con Abdel. Non è un brutto libro, ma non è il libro che ci si aspetta dal film. Mi ha molto commosso, comunque, leggere della vita di Philippe e delle sue lotte quotidiane per la sopravvivenza, fisiche ma ancora di più spirituali. E’ un uomo con una forza interiore grandissima. Dovrebbe far riflettere tutti noi su come siamo fortunati ad avere un corpo che ci fa camminare e mangiare, e ad apprezzare di più le cose che diamo per scontate quando, in verità, tanto scontate non sono…
Forse non sono io all’altezza ma questo libro mi è sembrato, con tutto il rispetto per l’autore, un delirio confuso, a tratti incomprensibile con personaggi che spuntavano fuori dal nulla e poi sparivano,intriso di dolore ai limiti della sopportazione ,senza un filo logico e poi,se lo scopo della storia era quello di raccontare il rapporto tra l’autore e il suo diavolo custode e le mille sfaccettature che ne potevano derivare come la differenza di ceto,educazione o morale beh, allora non c’è proprio riuscito visto che tutto ciò è appena abbozzato, insomma una vera delusione!
Dopo aver visto il film mi aspettavo un altro tipo di libro. Uno di quelli che leggi ridendo, sdraiato sul divano, con un paio di merendine. Invece ho trovato qualcosa di diverso, qualcosa che completa l’esperienza al cinema. Mi sono tanto commossa, da sola nel letto, prima di addormentarmi: queste pagine ti riempiono il cuore di lacrime e gioia.