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Ambientato nel Kerala degli anni settanta,il romanzo racconta la storia della famiglia Ammu attraverso eventi ordinari e tragici. Narrato in un tempo non lineare,attraverso un puzzle di vividi incontri e descrizioni, e con una prosa estremamente raffinata.
Non mi ha entusiasmato. Difficile da seguire la storia con i continui passaggi dal presente al passato senza un ordine temporale. Come nei libri gialli, solo alla fine tutti i tasselli trovano una giusta collocazione, ma arrivare a quelle ultime pagine è stato veramente difficile. Descritta bene la società indiana delle caste dove ognuno deve mantenere un ruolo ben preciso per non «creare problemi» all’interno della famiglia.
Stupendo e delicato, leggero e allo stesso tempo ricco di spunti di riflessione, poetico eppure immerso nella realtà sociale e politica dell’India degli anni 60. I personaggi, le scene e le sensazioni in cui la storia proietta il lettore restano nel cuore anche molto tempo dopo aver chiuso il libro. Da leggere, rileggere e consigliare.
Decisamente un libro toccante, lascia uno sconforto infinito dentro. Mi ha colpito molto l’estrema durezza della madre verso i bambini nonostante il suo amore per loro. Il linguaggio è talvolta appesantito da uno stile molto lontano da quello occidentale, poco lineare, con molti dialoghi interiori mischiati liberamente a descrizioni oggettive