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Il flipper di Popper. Azzardi, trucchi e segreti della filosofia contemporanea

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Titolo: <strong>Il flipper di Popper. Azzardi, trucchi e segreti della filosofia contemporanea</strong></br></br>
Autore: <strong>Zap Mangusta</strong></br></br>
Editore: <strong>Piemme</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2005</strong></br></br>
EAN: <strong>9788838475320</strong></br></br>

<p>Solo pochi mesi fa lo chiamavamo "nostro" e adesso lo abbiamo già regalato alla storia. È fragile da maneggiare, per niente facile da catalogare. Eppure come ha detto sagacemente Karl Popper "il Novecento è stato un secolo così pieno di correnti che, vedrete, la sua influenza si diffonderà dappertutto". Scandita dalle menti più bizzarre, la filosofia del secolo che ci ha dato i natali ci lascia con ardite provocazioni, brillanti interrogativi e una certezza: il futuro è aperto, come una partita di flipper, con tutte te sue luci e i suoi bonus, le buche e i respingenti. Il punteggio dipenderà da come sapremo giocare la partita, ma prima del lancio della pallina è indispensabile conoscere le regole del gioco.</p>
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Acerrimo nemico della punteggiatura, l’autore si avventura in un tentativo di divulgazione della filosofia che evidenzia come unico merito l’averci provato. Pesantissima l’azione rivolta a rendere «leggera» la lettura, infarcita di battute che anzichè alleviarne la fatica la rendono quasi insormontabile. Le lepidezze che vorrebbero far sorridere sono in realtà irritanti ed oltretutto quantitativamente esuberanti in rapporto al reale contenuto informativo. Una cosa è rendere distensivo ciò che per sua natura è impegnativo, altra è massacrarlo con inutili e scialbe facezie.

Ho letto sia questo libro, che il precedente, «Le mutande di Kant». Mi sembra un’ottima idea creare dei profili dei grandi pensatori in maniera ironica e divertente, che comunque non manca di spunti per una riflessione seria. Sicuramente avvicina alla Filosofia, in quanto sfata il mito per cui essa è cosa noiosa e inutile. Invece l’autore dimostra quanto un pensiero filosofico possa essere fecondo per la nostra vita, anche per i problemi di ogni giorno, senza dare ricette pronte per tutti gli usi.

Non male, l’ironia non è eccessivamente forzata, la trattazione del soggetto non - come potrebbe apparire dalla titolazione non ortodossa - manca di spunti piuttosto interessanti. Tuttavia alcune semplficazione eccessivamente legate al senso comune (e probabilmente al target di riferimento) mi impediscono di dare il 5/5

Il libro è istruttivo e per il genere che tratta è abbastanza piacevole da leggere. Secondo me in alcuni punti però mischia troppo il sacro con il profano, alcune battute mi sembrano un pò forzate. Va bene per chi, come me, vuole avvicinarsi alla filosofia senza esserne traumatizzato.