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Tra le opere migliori di Pirandello, «il fu Mattia Pascal» si pone oggi tra i classici di formazione più apprezzati. Narra le vicende surreali e tragicomiche di Mattia Pascal, che nato in mezzo alla ricchezza, dopo la morte del padre e a causa degli sperperi di un cattivo amministratore, deve fare i conti con la realtà. Se i beni materiali non sorridono a Mattia, non gli va meglio in amore, vivendo ingabbiato tra la moglie e la maligna suocera. Il destino quasi per beffarsi del protagonista, gli fornisce l’occasione di una nuova vita nella quale può contare su un nuovo nome, su tanti soldi e apparentemente disporre del proprio destino. Qui iniziano gli interrogativi posti dall’autore: questa è vera libertà? Può un uomo vivere recidendo le sue radici? Le risposte, che per il lettore stressato dalla quotidianità, possono sembrare banali, sono affidate ad Adriano Meis, alter ego di Mattia Pascal, che affrontando un percorso geografico e psicologico, parte dall’iniziale euforia per la nuova condizione, fino all’amaro ritorno sui propri passi. Il testo nel complesso è gradevole anche se talvolta perde scorrevolezza, specie nei monologhi teosofici del signor Paleari.
Stupendo! Lo ritengo uno dei migliori classici. Un libro davvero molto significativo, ma allo stesso tempo divertente. La trama riesce a coinvolgere pienamente il lettore.
Libro molto bello,non pensavo…mi era stato riferito il contrario,ma ora che l’ho letto ho cambiato idea. La storia è scritta molto bene, in alcuni momenti il racconto è triste, ma in altri è anche divertente…
peccato che il mio proffessore di italiano mi abbia rovinato tutto la lettura iniziando a spiegarlo prima che potessi finirlo…. ora sta facendo uguale con la coscienza di zeno! comunque al di là di tutto è un libro veramente bello che fa riflettere su un sacco di cose…. lo consiglio sopratutto come lettura personale e di piacere ma anche perchè è veramente utile per capire meglio tutta la filosofia pirandelliana!