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Il mio amico Hitler

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Titolo: <strong>Il mio amico Hitler</strong></br></br>
Autore: <strong>Yukio Mishima</strong></br></br>
Editore: <strong>Guanda</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788823514553</strong></br></br>

<p>Berlino, giugno 1934. Il presidente von Hindenburg è in fin di vita e Adolf Hitler, già cancelliere del Reich, progetta di assumerne la carica dando ufficialmente corso alla dittatura. Per riuscirci gli occorrono il sostegno degli industriali e dell'esercito, che però chiedono in cambio lo scioglimento delle SA, le truppe d'assalto, e l'epurazione dell'ala rivoluzionaria del partito. Questo lo scenario in cui Yukio Mishima ambienta il suo dramma, dando voce con sorprendente capacità di penetrazione alle opposte ragioni dei protagonisti di quei giorni. La vicenda procede verso l'epilogo della Notte dei lunghi coltelli, in cui troveranno la morte centinaia di persone, tra cui Rohm, "l'amico di Hitler", sordo ai tentativi di Strasser di metterlo in guardia, aggrappato con tragica pateticità a valori condivisi in un passato leggendario, ma ormai irrimediabilmente tramontati. Senza la pretesa di alcuna valutazione morale a proposito di Hitler, definito "un genio politico, ma non un eroe", Mishima punta sulla seduzione estetizzante di una scrittura preziosa e affascinante, rivolta all'ideale modello del Britannicus di Racine, "che canta in versi alessandrini una grandiosa tragedia politica".</p>
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<strong>Il mio amico Hitler</strong> è un libro di <strong>Yukio Mishima</strong> pubblicato da Guanda nella collana Quaderni della Fenice: acquista su IBS a 10.62€!<br/>Descrizione. August Kubizek ADOLF <strong>HITLER</strong>. <strong>IL MIO AMICO</strong> DI GIOVENTÙ. Thule Italia Editrice, gennaio 2015. Pagine: 248. ISBN: 978-88-97691-24-2 “Ma, proprio perché <br/>Acquista il libro <strong>Il mio amico Hitler</strong> di <strong>Yukio Mishima</strong> in offerta  lo trovi online a prezzi scontati su La Feltrinelli.<br/>Scopri <strong>Il mio amico Hitler</strong> di <strong>Yukio Mishima</strong>, L. Origlia: spedizione gratuita per i clienti Prime e per ordini a partire da 29€ spediti da Amazon.<br/>Descrizione prodotto. Berlino, giugno 1934. Il presidente von Hindenburg è in fin di vita e Adolf <strong>Hitler</strong>, già cancelliere del Reich, progetta di assumerne la carica <br/>Scopri Adolf <strong>Hitler</strong>. <strong>Il mio amico</strong> di gioventù di August Kubizek, M. Linguardo, P. Piraino: spedizione gratuita per i clienti Prime e per ordini a partire da 29 <br/>Titolo completo: <strong>Il mio amico Hitler</strong>. Autore: <strong>Yukio Mishima</strong>. Anno: 2016. Pagine: 128
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È un dramma scritto per il teatro. Mi aspettavo un’analisi storica più rigorosa. L’analisi c’è, ma l’esposizione è demandata a dialoghi necessariamente inventati, che secondo il pensiero dell’autore valgono quale traduzione dei fatti storici. L’invenzione dei dialoghi, e quindi la reinvenzione di persone realmente esistite, tenta di rendere il tutto non più storico ma in una certa misura archetipico di una situazione. Qui Hitler la risolve genialmente con una mossa originale (secondo l’autore), diversamente da altri, che nella stessa situazione non sono stati così geniali. Mishima «classifica» le anime radicali come estrema sinistra ed estrema destra del partito. Ma se ha senso dal punto di vista delle opzioni politiche, esso diventa ininfluente nella decisione di Hitler di liberarsi degli «incontrollabili». Sinistra o destra vuol dire nulla: conta il fatto che fossero, diciamo, delle teste calde, ingovernabili, fuori dal controllo del loro stesso capo supremo. Che tale essi consideravano fedelmente, ma solo a patto che li conducesse verso il traguardo per cui lo seguivano. Per ottenere l’appoggio dell’alta finanza, e non trovarsi contro l’esercito regolare, e cioè per essere considerato affidabile da chi solo gli avrebbe consentito di arrivare alla presidenza e ai pieni poteri, Hitler non poteva essere tenuto in scacco da nessuno, che non fossero, casomai, la finanza industriale e l’esercito. Certo non da chi avrebbe preteso di fare piazza pulita dell’una o dell’altro. Trattandosi di una trasposizione teatrale di un fatto storico, ma senza rigore storico e con dialoghi inventati, intesa a sottolineare la genialità di una mossa che così geniale non fu, il tutto perde la propria ragion d’essere. Fortunatamente è breve e scorrevole. Metto 3 punti perché non ci sono altre recensioni (eventualmente positive) a controbilanciare. Altrimenti starei più basso.