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Bel romanzo, avvolgente e pregno di umanità. Lo scrittore entra proprio dentro l’animo del protagonista, Asher tredicenne ebreo con la passione x la pittura, e ne sviscera ogni tipo di emozione e sensazione. Il romanzo è ambientato negli USA, dove vive la famiglia di Asher, ebrei chassidici molto rigorosi e rispettosi di forme,usi,costumi e tradizioni. Il piccolo Asher fin da subito capisce che il sacro fuoco dell’arte, e della pittura in particolar modo, arde dentro di lui e si esercita a modo suo prima , con accuratezza e ricercatezza poi. Quello che colpisce di questo libro è proprio la capacità di far emergere le proprie attitudini e predisposizioni a discapito di pregiudizi,preconcetti, chiusure mentali e tutte le forme possibili di impedimento che possano ostacolare il percorso verso il raggiungimento di un traguardo. Non sto qui a descrivervi tutte le traversie che capitano ad Asher nel corso del romanzo, dico solo che Potok è mirato e oculato e sa far percepire al lettore la carica e la passione che il protagonista mette sia nei quadri che dipinge, che nei rapporti umani con gli altri personaggi che incontra. Per concludere voglio riportare un breve passaggio estratto dal libro «Lo spirito dell’arte
Dico solo: me-ra-vi-glio-so. Un libro emozionante che ti prende pagina dopo pagina fino alla fine. Il capitolo sul viaggio a Firenze da solo merita tutto il libro. Ho letto e riletto varie volte la parte quando Asher Lev vede la Pietà per la prima volta, ed ogni volta mi sono ritrovato con gli occhi umidi. Chaim Potok scrive da Dio.
Onestamente, nonostante l’argomento indubbiamente interessante, non mi ha trasmesso granchè, i personaggi (i genitori di Asher, Asher stesso, i parenti) mi sono sembrati tutti molto vacui, solo accennati e comunque sempre con tonalità nagative. Solo Jakob Kahn mi ha trasmesso un’emozione. Peccato, avevo grandi aspettative quando l’ho iniziato. Rain
Non bello come Danny l’eletto ma comunque piecevole e interessante per il contesto in cui si svolge la vicenda.