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Pas un grand livre, malheureusement. Una storia deboluccia e in parte sconclusionata, tirata per le lunghe in cerca di un finale che fa cadere le braccia. Evitabile la postfazione wikipediana.
Alle signore scrittrici che si nascondono dietro codesto nome bisognerebbe fargli capire che saper gestire un minimo il punto di vista migliorerebbe sicuramente il loro stile ed eviterebbe di irritare il lettore. Riescono a saltare da un personaggio a un altro nel giro di una frase. Che pasticcio. La copertina porta scritto: «Un Giallo elegante.» Capisco la propaganda, ma qui di elegante vi è ben poco. Per quanto riguarda l’intreccio, ai lettori dico di fare attenzione perché si perde facilmente il filo e il finale, sopratutto il metodo della lettera, è alquanto banale per varie ragioni: in primis,se son il colpevole e ho intezioni di farla franca, non scrivo una lettera che spiego per filo e per segno quello che ho fatto. Non vi è una motivazione plausibile. Perché lasciare una confessione? Se non avete la risposta o la vostra risposta è ‘semplicemente perché volevo spiegare al lettore…’ allora avete sbagliato qualcosa. Da un giallo elegante ci si aspetta di più. Mi spiace, non posso andare oltre l’uno.
Parigi della dine del XIX secolo l’Esposizione Universale attira milioni di persone a far visita all’imponente struttura metallica di oltre 7.500 quintali di acciaio e bulloni appena completata da Gustave Eiffel in questa cornice brulicante da una miriade di personaggi da ogni parte del mondo, avvengono in rapida successione misteriosi delitti per cui non si riesce a dare una spiegazione razionale o, quantomeno, plausibile. Un romanzo-giallo di facile lettura ma nulla di eccezionale.
A mio avviso questo giallo non è stato particolarmente avvincente, anzi il movente alla base di tutto era piuttosto traballante. Poteva calzare a pennello per l’omicidio principale, ma per tutti gli altri è inadatto e poco realistico. Anche la storia d’amore tra Victor e Ta?a non convince fino in fondo. Hanno due caratteri molto diversi e l’atteggiamento di uno non si assimila bene con l’atteggiamento dell’altro. Un punto a favore, invece, è la parte storica che fa da sfondo al libro. Gli accenni storici sono ben narrati, interessanti e rendono più piacevole la lettura. Ho gradito molto anche la postfazione a fine libro, che rivedeva in linee generali l’Esposizione Universale francese nel 1889. Il libro, per finire, si legge bene, il testo scorre velocemente ma non è una lettura particolarmente entusiasmante. Non ci sono particolari colpi di scena, solo molti omicidi e una simpatica e un po’ folle storia d’amore. Consiglio di leggere questo libro, se proprio ne avete voglia, per l’ambientazione storica e per la breve ma interessante postfazione. Come giallo non è un gran ché ma potete sempre consolarvi immergendovi nello spirito allegro e inventivo della Francia del 1889!