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Mi associo pienamente alla recensione di Massimo Mazza, complimentandomi comunque con l’autore per l’impegno, ma ammonendolo allo stesso tempo per la confusione profusa. Ne sconsiglio l’acquisto a quel prezzo!
Letta una lusinghiera recensione del libro sull’inserto «Tuttolibri» de La Stampa, forse mi aspettavo qualcosa di più. E’vero che Baudino racconta la vita di Otto Rahn come un romanzo giallo e che, riportando testimonianze discordanti o addirittura frutto di fertile fantasia altrui, riesce a ricostruire con discreto successo l’enigmatico carattere del protagonista, tuttavia l’eccessiva mole di informazioni e il non sempre costante riferimento alla cronologia dei fatti fanno sì che, a tratti, il lettore si smarrisca. Nella circostanza l’aggravante è che chi legge rischia concretamente di perdere quel sottile filo immaginario che lo lega all’atmosfera magico-esoterica, perno della narrazione. Non potrebbe essere altrimenti dato che, se l’associazione del mito dei Catari con il nazismo è già di per sè un’operazione ardita, figuriamoci la difficoltà dell’Autore di ricostruire il tutto per il grande pubblico assemblando le varie fonti cui Baudino si riferisce nel testo e nella bibliografia. Tant’è, da parte mia l’attesa era tanta che la piccola delusione poteva darsi quasi per scontata.
Mi sono improvvisamente accorto che in questo libro, appassionanate e documentato, c’è anche la vera storia di come sono nate tutte quelle leggende su Rennes-les-Chateaux che confluiscono nel Codice da Vinci di Dan Brown. E al di là di tutto questo è un bel merito per un bel libro…
Una buona storia davvero. Leggendolo, ho imparato molto, e mi sono anche emozionato. La vicenda dei catari, che non conoscevo, è appassionante e soprattutto insegna come in fondo i problemi importanti, oggi come otto secoli fa, non siano cambiati molto. La storia di Otto Rahn, che cercando il Graal incontra il nazismo, mi era parzialmente nota. Ma qui l’ho trovata molto più ricca di quanto immaginassi. Un po’ di delusione per come l’autore smonta la vicenda dei tesori di Rennes les Chateux. Io non riesco a rassegnarmi al fatto che si tratti di una pura e semplice invenzione, e per questo gli tolgo un voto. Ma solo per