|
Un testo per specialisti (e questo non necessariamente è un difetto) e dalla scrittura non molto scorrevole (questo sì che lo è). Faticoso e poco coinvolgente. Alcune parti le ho trovate molto illuminanti… per il resto, però, il libro è pieno di citazioni e di rimandi che lo appesantiscono oltremodo.
Concordo quasi totalmente col discorso di Claudio. Intendiamoci, Canfora è un mostro di intelligenza, sagacia e cultura, e alcuni suoi libri sono anche leggibili (ho in mente il suo Giulio Cesare e La Prima Marcia su Roma) oltre che «colti». Tuttavia si ha la sensazione che abbia piacere ad escludere il grande pubblico, infarcendolo di citazioni in greco e latino e con continui riferimenti a classici che non tutti potrebbero aver letto. Probabilmente sarebbe stata migliore una destinazione «accademica» per un testo del genere.
Questo libro non è certo un romanzo da leggere in poche ore, è un libro di storia, un libro critico che va gustato e analizzato. A me è piaciuto. Ci sono delle parti non facili, è vero, ed anche a me ha dato fastidio leggere alcune parole in greco senza traduzione, visto che non conosco il greco. Ma il senso si capiva dalla lettura del testo. Il libro è interessante, ma già dall’inizio, con la citazione dell’epitafio pericleo in Tucidide capisci che non sarà una passeggiata. Il bello però è proprio questo, perché vengono richiamate fonti antiche, vengono presentati degli esempi e si cerca di approfondire criticamente la storia di Atene e del suo impero, fino alla sua disfatta. Altrimenti a che li leggiamo i libri? Bisogna imparare a ragionare e ad approfondire. Per me quindi è consigliato. Offre molti spunti di riflessione e molti punti di partenza per un’analisi approfondita.
Non si può accusare quest’opera poderosa di essere un testo divulgativo. Possono apprezzarla compiutamente i tanti lettori che già conoscono perfettamente la storia dell’antica Grecia, il Greco antico, il Latino, il Tedesco, l’Inglese ed il Francese. E’ raccomandabile anche a tutti coloro che leggono la sera, con accanto -sul comodino- le grammatiche ed i vocabolari delle lingue morte e delle vive. La maggior parte del testo illustra gli avvenimenti dei soli anni che vanno dal 430 al 399 a.C. Le fonti ed i contributi degli storici sono estratti da libri che non si trovano nelle librerie o nelle biblioteche di quartiere. L’editore Laterza, stavolta, ha pubblicato un libro da esame universitario, non un testo adatto al vasto (?) pubblico degli appassionati di storia.