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ho letto quasi tutti i libri di Culicchia, grande scrittore sottovalutato e questo e’ una meraviglia, nel vero senso della parola…fantastici i 2 protagonisti cosi’ diversi ma cosi’ complementari, bella la storia d’amore di Attila, pura, pulita, a suo modo profonda… vedo consigliare tanti libri di giovani autori alle scuole,e cio’ e ‘ bello, ma spesso libri con veramente con poco spessore,questo potrebbe essere letto e fare la felicita’ di tanti giovani…
Il romanzo e’ pieno zeppo di situazioni divertenti e in fondo in fondo alcuni personaggi (come l’amico Zazzi) sono anche spassosi ma sinceramente di nonni saggi in contraltare a genitori disattenti non se ne puo’ proprio piu’! Questo sara’ il centesimo nonno meraviglioso che trovo in un romanzo Italiano….Ma i nostri avi sono cosi’ preziosi???
Mi spiace dirlo, ma il romanzo di Culicchia non fa presa. La ricostruzione degli anni 70 è parziale e posticcia, uno scenario di cartapesta. L’utilizzo dei tormentoni, in precedenti lavori funzionali alla trama, qui sfianca il lettore anzichè divertirlo. I due personaggi principali sono descritti con relativa accuratezza, ma è tutto il contorno che fa acqua, e così la lettura arranca. Ho molto amato l’opera d’esordio, ma temo resti a tutt’oggi il suo libro migliore.
libro bellissimo che ho letto tutto d’un fiato. L’ho scoperto tra i libri di mio figlio diciassettenne. Io sono del 62 e facevo la seconda superiore nel 1977. Più o meno era quello il clima che si respirava alle superiori. Dopo questo libro ho letto altro di culicchia. Mi sono piaciuti «tutti giù per terra» e «un’estate al mare». Non male come scrittore. Penso che lo terrò d’occhio in libreria quando uscirà con nuove pubblicazioni.