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Titolo: Il pensare e l'io. Hegel e la critica di Kant
Autore: Alfredo Ferrarin
Editore: Carocci
Pagine:
Anno edizione: 2016
EAN: 9788843082469
Che rapporto c'è tra il pensare e l'io nella filosofia di Hegel? Sapere concettuale e autocoscienza individuale rimandano l'uno all'altra? Che nesso possiamo stabilire tra pensiero e realtà in una logica dialettica? Come funziona il pensiero secondo Hegel, e perché sembra godere di primarietà su ogni altra realtà? Il volume discute questi temi attraverso una lettura complessiva della filosofia hegeliana e mostra come sia necessario invertire la concezione ordinaria del pensiero (i concetti come proprietà di una coscienza o io contrapposto al mondo dato) per comprendere il rapporto tra autocoscienza e riconoscimento, la primarietà della logica, la spontaneità e la reificazione del pensiero, il linguaggio della filosofia, il rapporto tra il logico che anima il mondo e le forme soggettive della sua manifestazione. Conclude il libro un confronto analitico tra il concetto di ragione hegeliano e quello kantiano. Per Kant la conoscenza della cosa quale essa è in se stessa non è mai raggiungibile. Vediamo le cose soltanto quali appaiono a noi. A questo punto sembrerebbe cheCritica dell'Estetica trascendentale L'IDEA DI SPAZIO E TEMPO IN KANT Critica dell'Estetica trascendentale. I - II - III - IV - V - VI - VII - VIII - IX - X - XI ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI: home: Saggi per la scuola. ANTONIO GARGANO: L'IDEALISMO TEDESCO - Fichte, Schelling, Hegel. FICHTE . Kant La Critica della ragion pratica (1788) vuole trovare una soluzione ad un problema per molti versi analogo a quello della Critica della ragion pura tuttavia, invece Breve introduzione alle problematiche concettuali della logica hegeliana in se stesse considerate ed in riferimento al sistema . a cura di Jonathan Fanesi Abbiamo detto che il maggior contributo di Kant alla filosofia sta nella distinzione tra noùmeno e fenomeno: pur limitando la conoscenza al mondo fenomenico (cioè a CRITICA DEL GIUDIZIO. Nella Critica della ragion pura Kant analizza la conoscenza, nella Critica della ragion pratica la morale e nella Critica del Giudizio il Etimologia. Pensiero è un termine che deriva dal latino pensum (participio del verbo pendere: "pesare"), e stava ad indicare un certo quantitativo di lana che veniva [1] Non essendo i due contemporanei, Kant non ha “possibilità di replica”. [2] Beck infatti inserisce entrambi i filosofi tra i ccdd. “padri della libertà Dopo aver scritto un'opera intitolata Saggio di una critica di ogni rivelazione, in cui esponeva abilmente i principi della dottrina kantiana, Fichte si recò a |