![]()
|
Poco coinvolgente…
L’inizio prometteva bene, poi il ritmo è rallentato. Poche le indagini e i colpi di scena e la spiegazione finale ridotta a quattro pagine mi è sembrata un po’ riduttiva. E’ molto bene descritta invece la situazione famiglia-figlio scomparso dal punto di vista dei sentimenti.
È il primo libro di Julie Parsons che leggo e lo trovato molto bello. Quasi al rallentatore nel descrivere - molto dettagliatamente - la situazione e l’evolversi della stessa e poi piano piano prende ritmo per un finale quasi di corsa. Comunque molto bello e sicuramente da leggere.
L’Autrice ha saputo affrontare l’argomento della pedofilia su Internet con molta delicatezza e sensibilità senza cadere nel facile trabocchetto della morbosità. Ha anche colto e descritto il dramma della perdita di un figlio che porta, come ultima conseguenza, alla rottura tra i genitori, precedentemente molto uniti Rimango molto perplesso sul ritmo, lento per più della metà, acquisisce un po’ di dinamismo solo nella seconda parte ma, nonostante ciò, questa è priva della “suspence” promessaci nel quarto di copertina. L’indagine sull’omicidio del/della ragazzo/a trovato/a lungo i binari, che apparentemente sembra portare ad un unico/a indiziato/a (uso “o/a” per non dare indicazioni a chi si appresta a leggere questo romanzo) si interrompe di colpo ancor prima della scoperta dei colpevoli. Ma che fine ha fatto il test sul DNA? Scontata la figura dell’investigatore (in questo caso investigatrice) con il suo dramma personale. Insomma non è all’altezza dei sui precedenti romanzi e lo è ancora meno se confrontato con altri dello stesso genere.