|
Libro bellissimo, molto ben scritto e molto ben documentato. Descrive passo passo, giorno per giorno la crisi di governo e le sue conseguenze, nonché il processo che ne è derivato. Franzinelli sa fare il suo mestire.
Il Piano Solo è il primo presunto golpe del dopoguerra italiano, e ha assunto un ruolo quasi mitologico nella storia contemporanea d’Italia. Mimmo Franzinelli ne traccia la storia - non solo del piano in sé ma anche della campagna condotta qualche anno dopo dall’Espresso, con Scalfari e Jannuzzi - in questo libro Franzinelli ha una parola buona per tutti, a partire da Segni che nella sua ricostruzione è il vero golpista, andando al tentennante Moro che fa il centro-sinistra (col trattino) ma è sempre attento a seguire i dettami del suo partito non parliamo di Merzagora che si era anche dimesso da presidente del Senato ma non avendo ratificato le dimissioni si ritrovò a fare il capo dello Stato reggente a causa dell’ictus di Segni. Paradossalmente chi ne esce meglio è proprio il generale de Lorenzo, che in fin dei conti esegue gli ordini pensando più che altro al Piano come un modo per condizionare il nuovo centro-sinistra che come un vero golpe. Chi ha la mia età, e quindi era appena nato nel 1964, nota quanti politici erano ancora in circolazione venti-trent’anni dopo tutti avranno poi una sensazione di déjà vu (il primo governo Moro cade sui finanziamenti alle scuole private il Piano Solo per Genova dice stare fuori città, arrivando dalla Serravalle e quindi fermandosi a Bolzaneto, e occupare una scuola). Franzinelli inserisce anche il testo di molti documenti al tempo segreti e riservati oltre a dare un’utile riassunto dela vita dei personaggi principali una risorsa indispensabile. Una pecca: in questa seconda edizione, la prima è del 2010, Franzinelli ha aggiunto un’introduzione dove passa rapidamente in rassegna i nuovi documenti desecretati e forniti negli anni, dando per esempio un giudizio complessivamente migliore di Moro. Però sarebbe stato almeno opportuno indicare le date di morte di Andreotti e Colombo: costava poco, no?
L ho trovatoi in biblioteca e l ho letto d un fiato. Negli anni della guerra Fredda l Italia fu teatro du una guerra civile a Bassa intensita tra rossi e bianco neri.. La questione è se davvero rischiavamo di diventare come la Bulgaria o l Ungheria,in tal caso uomini come De Lorenzo ed altri furono dei salvatori della patria…. oppure no,perche i Sovietici per stringenti motivazioni strategiche e geopolitiche non si sarebbero mai sognati di mandare i carrarmati del Armata Rossa oltre il confine italiano..In questo caso costoro furono dei visionari paranoici e tutto sommato patetici…