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La scoperta di questo libro è stata casuale dovuta alla banalità del nome dell’autore. E’ vero sembra un nome finto tanto è comune, pero’ vi assicuro che leggerlo è un vero piacere, a parte tutti gli incisi shakesperiani che sfido chiunque a non avere piacere di trovarseli davanti. Buona lettura a tutti
concordo con chi ha trovato il libro un pò noioso in alcuni punti.però ci sono dei passi davvero commoventi e questo lo rende «da leggere»
è un libro che ho riletto più volte…..a distanza di tempo…a pezzi….quando mi girava… all’inizio mi sembrava piuttosto noioso e allora ho smesso…..poi l’ho ripreso… e mi ha coinvolto … scoprendo il suo amore per i vecchi (una volta) …poi il suo problema psicologico con la sorella la madre e il papà (un’altra volta)… poi i rapporti con la sua amica Canfield… i suoi rapporti con gli animali …in sostanza leggo e lo rileggo secondo i temi che mi interessano.. e il tutto inframmezzato da citazioni di Shakespeare (fino a poco tempo fa trovavo S. molto palloso…)tutti questi temi mi hanno molto interessato… vorrei citare sia l’inizio (sembra una ballata…) con la citazione di S. «Di che parleremo quando saremo vecchi come voi? Quando sentiremo pioggia e vento battere il buio di dicembre?….» certo non è farina del suo sacco……..ma piazzata lì è molto bella…….. e la fine: «Ho visto il mio nome così comune come una promessa di passare del tutto inosservato.E per la maggior parte della mia vita ho rispettato l’impegno.» Se si vuole filosofia spicciola ……..
Mi ha profondamente commosso, questo libro. Ciò che mi ha più colpito non è stata la passione per Shakespeare, quanto la forza di Bob nell’affrontare il dolore, malgrado (o forse proprio per) la sua fragilità e il suo disperato bisogno di essere amato e accettato. Quante storie simili a quella di Bob si incontrano nella vita di tutti i giorni: storie segnate dalla sofferenza, dalla malattia, dall’ipocrisia che avvelena i rapporti interpersonali, che il protagonista subisce drammaticamente, ma che riesce a trasformare, in una sorta di catarsi,nella sua profonda capacità di andare incontro agli altri. Un libro molto apprezzabile, che non si lascia mai andare a facili patetismi. Malgrado i ripetuti flashback abbiano qualcosa di macchinoso, e non si inseriscano con la dovuta fluidità nel discorso, anche la tecnica narrativa è discreta per la sua espressività spoglia ed essenziale: i tocchi di poesia vengono da Shakespeare e da lì si irradiano su tutte le pagine circostanti.