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Sembra scritto da un bambino, la scrittura è fin troppo semplice,così scorrevole da risultare noioso, non sono nemmeno riuscito a terminarlo! Inoltre i personaggi sembrano dei burattini privi di una loro volontà! Forse l’autrice non sa che oltre alle principali e alle coordinate esistono anche delle subordinate!Sconsigliatissimo!
Mi dispiace per chi mi ha preceduta nella recensione… ma questo è stato uno dei pochi libri «magici» che ho letto, di quei libri fanno sognare e che non sono assolutamente banali!! Non sono affatto libri con trame da romanzetti rosa! Questo è un libro, come pochi altri, che mette in risalto quella magia particolare che possiedono solo alcune persone con qualche dono in più, e che lo fanno vivere anche a chi hanno vicino, e vivono ad un livello superiore… come se camminassero tre metri sopra le teste dei loro simili… E ti fa fare pace col mondo intero, regalandoti una profonda armonia e pace con gli elementi della Natura. Un libro che ti fa sognare, ma anche ti fa riflettere che se l’atmosfera del libro che hai appena finito di leggere, dopotutto… forse, la puoi vivere anche tu nella tua vita. Basta fissare anche tu ad un livello più alto i tuoi desideri e i tuoi programmi di vita…!! Infine, mi sembra assurdo e ridicolo paragonare questo libro ad un libro di F. Kafka, di tutt’altro genere, oscurantista e psicotico! Il sapore dei semi di mela consiglio vivamente a tutte le persone sensibili ed intelligenti, che vogliono respirare un po’ di aria pura e pulita per il cervello ed il cuore…
È stato descritto come un caso editoriale tedesco, ma ha deluso molto le aspettative. Il racconto sembra sempre sul punto di decollare, ma puntualmente il respiro invece di ampliarsi si sgonfia e così si arriva alla conclusione quando il mistero si svela, anche un po’ banalmente, e solo l’epilogo (una pagina in tutto) riesce a dare un senso a tutta la storia. La scrittura è molto semplice e sempre superficiale anche quando si trova a trattare di argomenti complessi, manca il colore e la passione mediterranea e latina, ed in effetti è letteratura del Nord (anche con Stieg LARSSON avevo avuto la stessa impressione), ma ho letto autori tedeschi di ben altra levatura, Thomas MANN su tutti, ma anche Günther GRASS, per non parlare di Franz KAFKA. Voto di appena sufficienza.
«Che cosa voleva dire Rosmarie a Iris quella notte lontana, prima di arrampicarsi sul tetto del giardino d’inverno? Che rapporto c’era tra Mira e Rosmarie? C’è solo un modo per dimenticare. Ed è ricordare.» Il libro inizia con questi interrogativi, e putroppo finisce senza aver dato alcuna risposta!! Alcuni tratti sono belli, soprattutto le descrizioni della casa e del giardino, però in quanto a storia lascia molto a desiderare..era stato definito il «fenomeno letterario dell’anno»…sinceramente fatico a capire il perchè!