Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 Scarica PDF EPUB

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Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492

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Titolo: <strong>Il seme dell'intolleranza. Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492</strong></br></br>
Autore: <strong>Adriano Prosperi</strong></br></br>
Editore: <strong>Laterza</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2013</strong></br></br>
EAN: <strong>9788858108116</strong></br></br>

<p>L'anno 1492 segna tradizionalmente una cesura epocale importante: con la scoperta dell'America e l'avvio dell'unificazione del mondo per opera degli europei si considera concluso il Medioevo e iniziata l'età moderna. In quello stesso anno accadono cose che fissano alcuni meccanismi di identità e di esclusione tipicamente moderni. In Spagna, la conquista dell'ultimo regno musulmano e l'espulsione della minoranza ebraica avviano la formazione di uno stato fortemente caratterizzato dall'unità religiosa. Non solo, alle altre figure già codificate dell'alterità umana, l'eretico, il giudeo,l'espansione extra-europea aggiunge la figura del selvaggio. È su di loro che si esercitarono i dispositivi di potere creati nella penisola iberica, in modo particolare quello dell'Inquisizione. In una realtà sociale come quella spagnola, divisa per lingue, culture, tradizioni e religioni, lo Stato moderno nasce issando le barriere dell'intolleranza e creando categorie di "diversi" su cui si esercitano i meccanismi dell'esclusione o dello sfruttamento: si va dall'assoggettamento dei popoli extraeuropei (i "selvaggi") all'eliminazione dell'eretico e dell'ebreo. In tutti questi casi la religione offre la legittimazione all'esercizio del potere. Sugli ebrei in particolare si registra un passaggio carico di un pesante futuro: quello dalla tradizione dell'antigiudaismo cristiano del Medioevo a base religiosa alle nuove forme di antisemitismo a base "naturale", fondato sulla presunta differenza di sangue.</p>
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Adriano Prosperi (Cerreto Guidi, 21 agosto 1939) è uno storico e giornalista italiano
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Bellissimo saggio, argomentato con grande rigore. Esempio di come la ricerca storica possa chiarificare certi nodi sotterranei e fondamentali della storia d’Europa con un linguaggio e uno stile efficacissimi che, senza banalizzare, siano lontani dai compiacimenti autoreferenziali dell’accademia.

Il 1492 non è stato importante solo per il viaggio di Colombo. Ad esempio, con l’espulsione degli ebrei dalla Spagna, si è definito un modello di stato centralizzato, intollerante e fanatico, che poi avrà grande successo nella storia europea - con le sue drammatiche conseguenze. Questo il saggio di Prosperi lo mette bene in luce. Il titolo trova quindi giustificazione, ma quanto promesso nel sottotitolo - Ebrei, eretici, selvaggi: Granada 1492 - resta vago: si parla poco di eretici, ancora meno di selvaggi. E dire che sarebbe stato interessante ripercorrere il dibattito sulla natura umana degli abitanti del nuovo mondo. La stessa vicenda di Granada, le persecuzioni contro ebrei e mori di Spagna, la figura di Re Ferdinando, con qualche aneddoto in più, avrebbero dato sicuramente colore alla narrazione. Da Adriano Prosperi ci si poteva aspettare di più.