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Sono d’accordo con un precedente commento:questo libro avrebbe meritato il massimo se la seconda parte fosse stata all’altezza della prima.Sono rimasta un po’ delusa dalla sorte dei compagni di viaggio di Maura.Tutto sommato,però,un buon libro,che consiglio.E’ il secondo libro che leggo di questa autrice,il primo è stato «Il sangue dell’altra» e mi era piaciuto tantissimo.Inizierò in questi giorni «La fenice rossa». Quello che mi piace di più di questa autrice è la sua capacità a trasportare il lettore nella storia e le ambientazioni descritte egregiamente,tanto che di sembra di essere lì insieme a Maura e gli altri personaggi!Brava!
Un’occasione persa. Sì, perchè se la prima parte della storia è avvincente e intrigante, con buona dose di suspance e atmosfera, nella seconda l’autrice (sempre che non sia cambiata a metà opera) rovina quanto di buono fin lì costruito mutando bruscamente toni e contenuti delle vicende narrate, preoccupandosi più che altro di trovare spazio per le sue nozioni di patologia. Lacunoso, anche nei capitoli iniziali, l’approfondimento psicologico dei personaggi, soprattutto le protagoniste, tanto simili nella loro caratterizzazione ateo-femminista. Il buonismo esasperato che avvolge l’ultima parte mortifica (oltre al pregevole incipit) l’aprezzabile colpo di scena finale, comunque affrettato e poco verosimile. Peccato, un’occasione gettata via. Capita quando si bada più alla quantità che alla qualità.
Libro ben scritto, come tutti gli altri di Tess Gerritsen, ma questa volta ho trovato la trama alquanto inverosimile. Peccato perchè la prima parte si è dimostrata all’altezza delle altre opere, ma il finale non mi ha soddisfatto per niente. Troppe incongruenze, e troppe forzature. Consiglio di seguire l’ordine cronologico delle vicende di Maura Isles e Jane Rizzoli, per non ritrovarsi spiazzati dai vari personaggi. Voto 2/5
Sarebbe stato un capolavoro se la seconda parte del libro fosse stata all’altezza della prima.. Rimane un ottimo libro, da leggere assolutamente.