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La trama e la conseguente tensione non mi sono sembrate all’altezza di Birdman, che, sia pur con l’esternazione di una violenza davvero senza precedenti, riusciva a tenerti attaccato alla pagina anche in orari …notturni. Il ritmo narrativo è lento, condizionato da un eccessivo indugiare sui turbamenti di Caffery e della compagna, legati ad un passato che, nel romanzo precedente, sembrava ormai alle spalle. La «trovata
Un thriller come ce ne sono tanti, forse scritto pensando più ad una sua trasposizione cinematografica (come da un certo tempo in qua fanno molti scrittori di thriller) che ad un effettivo prodotto letterario. Il solito poliziotto assillato da problemi esistenziali (con tanto di complicata storia d’amore)e da oscuri ricordi del passato un personaggio gay (perchè fa political correct) ed un killer pedofilo (spuaracchio moderno, che sembra essere ormai quello più accreditato per interpretare la figura dell’uomo nero ai giorni nostri). I colpi di scena non mancano, ma risultano artefatti, poco credibili e del tutto privi di mordente. Un ottimo prodotto di marketing più che un romanzo di quelli che comunicano qualcosa . Insomma un thriller da leggere sotto l’ombrellone o sul treno, niente a che vedere con i romanzi di autori quali P. Highsmith e T. Harris.
Mi avevano consigliato di leggere il precedente «birdman» spacciandolo quasi come un capolavoro del genere giallo/horror adatto solo a stomaci forti. A me in realtà è sembrato un romanzetto scialbo, banale e scontato, assemblato con pezzi presi da altri mediocri romanzetti precedenti. La trama è scontatissima sin dalla prima pagina e la crudezza (modesta) delle situazioni raccontate serve solo a distrarre il lettore dalla pochezza del contenuto. Mi hanno poi assicurato che «Il Trattamento» fosse molto meglio, più maturo e più coinvolgente. In verità questo libro ha stupito anche me, infatti non credevo che potesse essere ancora più scontato e banale del precedente. Io devo smettere di farmi consigliare libri dai miei amici ma gli «scrittori» dovrebbero smettere di fare romanzi quando non hanno niente da dire e cercare di mascherare la loro pochezza di idee con misere scene che, a loro giudizio, dovrebbero spaventarci e non farci notare la brutta trama e la pessima scrittura.
Molto bello. Meno crudo di Birdman ma comunque un altro grande libro di questa giovane scrittrice inglese.