|
IL TREDICESIMO APOSTOLO è, tra i libri che ho letto e recensito, il primo romanzo a sfondo religioso supportato da una solida base storica. Apprezzabile “La verità storica dietro Il tredicesimo apostolo” che Michel Benoit, l’autore, ha voluto posporre per spiegare il suo modus operandi. Un capitolo conclusivo in cui si ribadisce che “la finzione prolunga la storia”, bacchettando Il Codice Da Vinci et similia. La finzione è verosimile laddove il fatto non è documentabile. La narrazione procede in un’alternanza di capitoli ambientati tra presente e passato, una sorta di viaggio parallelo tra due momenti: le vicissitudini e i tormenti di Padre Nil, il protagonista che indaga nel nome di Padre Andrei, e gli ultimi giorni terreni di Gesù, da cui parte la ricostruzione degli eventi storici che hanno condotto “il nazoreno” fino ai giorni nostri… Una ricostruzione che s’intreccia con le figure di Monsignor Alessandro Calfo, del Cardinale Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Emil Riedinger (chissà a chi si allude…) e del vecchio malato Pontefice dalla mano tremolante…agguerriti difensori dell’oscuro segreto celato tra le mura del Vaticano. Un passato che c’è stato tramandato su commissione, una religione fondata su dogmi costruiti a tavolino per accaparrarsi il potere eterno ed una figura da riscoprire e rivalutare, quella del tredicesimo apostolo e del suo messaggio (affidato ad un’epistola nel romanzo) d’amore. E’ un thriller decisamente ben costruito (per la prima volta concordo con Le Monde), ma che risulta indigesto in alcune parte centrali, troppo distanti dalla nostra cultura. Vuole aprire gli occhi al Mondo Occidentale, proponendo eventi plausibili in uno stile scorrevole, intriso di misticismo. In questi giorni, il colonnello Gheddafi ha letto alcuni versi del Corano a centinaia di ragazze italiane, esortandole a convertirsi all’Islam. Al termine di questa lettura mi sono chiesto se non avesse tutti i torti. Per alcuni potrebbe essere un cammino d’iniziazione. Lo consiglierei.
Scrittura accettabile, con una trama thriller media, ma con un argomento senza basi storiche e teologiche. Immancabile la presenza dei Templari, che in ogni prodotto di serie B che si rispetti devono fare la loro comparsata. Il tutto condito con un livore anticattolico stucchevole e qualche stranezza: si può spiegare ad un abate e vescovo il significato di Alfa ed Omega» e non chiarire al lettore medio che cosa sia il codice Dewey?
Leggendo la trama mi aspettavo un triller avvincente, ma invece ho trovato un libro strutturato davvero male: non sono riscita ad immergermi nella trama, ma venivo catapultata da una situazione all’altra senza un minimo di suspance. C’è da dirsi che la traduzione lascia a desiderare, ma anche l’autore fa la sua parte: ribadisce più e più volte lo stesso concetto e quando arriva al dunque… spiattella tutto lì in due parole!! Comunque l’idea era buona, ma non sono riuscita a finirlo!
bel romanzo forse troppo difficile in alcuni passaggi per chi non dispone di adeguate basi storico e/o religiose. La storia è avvicente e scritta davvero bene. Avrei preferito fossero usati altri nomi più di fantasia in luogo di quelli utilizzati nel romanzo: uno su tutti quello del perfido cardinale Riedinger che induce il lettore a pensare a Sua Santità Benedetto XVI.