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Ero molto indeciso sul voto a questo libro. Si potrebbe dividere il libro in due parti. All’inizio arranca un po’, ma pian piano esce fuori la bravura di questo autore: incredibile nel descrivere le azioni, le guerre, i paesaggi. Peccano un po’ i personaggi, spesso ho notato delle caratteristiche contraddittorie. L’estasi della lettura la si raggiunge a circa metà del libro, ma da lì è inesorabile la caduta. Ciò coincide con l’allungamento dei tempi di descrizione delle azioni. Dai giorni o settimana, si passa ai mesi e addirittura a 13 anni. Le ultime 100 pagine sembrano un semplice susseguirsi di notizie date così, come un telegiornale. Come se l’autore si fosse stancato di scrivere, o avesse passato la penna a qualcun altro. Le azioni vengono raccontate senza un minimo di tono che invece ha caratterizzato la prima parte. Lascia le cose importanti (morti celebri, matrimoni e figli) a poche righe di annuncio. Proprio come se volesse semplicemente dare informazioni senza pretendere nulla. La peggior cosa è il «duello finale
Ho conosciuto Smith anni fa per caso con «Figli del Nilo
ho letto tutti i libri di WS ma leggendo il trionfo del sole non sono riuscita a superare le prime 10 pagine troppo noioso e inconcludente decisamente un brutto romanzo 0/5 viviana.
Promettente l’intento di narrare un fatto storico realmente accaduto e affascinante l’idea di avvicinare tra loro gli appartenenti alle due ‘mitiche’ famiglie Courteney e Ballantyne, ma i temi, le situazioni e lo stile si rivelano alquanto triti e ritriti (come potrebbe essere il contrario, d’altra parte, al trentesimo romanzo circa di Smith?) Ho letto questo libro meccanicamente, senza che esso mi abbia suscitato alcuna emozione, pur ritenendomi un fan di Wilbur!