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Avevo letto in giro che il volume fosse un pò noioso, ma in realtà devo dire che non mi è dispiaciuto affatto…anzi, l’ho trovato migliore e più scorrevole del terzo…per il resto mi sembra che confermi le caratteristiche di volumi precedenti, con una grande linearità di scrittura e la storia che procede abbastanza coerentemente…
è molto brutto constatare che un autore cavalchi l’onda del suo successo diluendo la brodaglia in un modo così palese e ignominioso. «banchetto di corvi» è una lunghissima puntata filler, che aggiunge poco (o nulla) al terzo romanzo. I personaggi vagano senza meta, senza una logica di fondo, e le loro peripezie sono evidentemente messe lì per fare volume. Gli esempi più lampanti di questo disastro sono Brienne, che ricerca inutilmente Sansa per almeno 100 pagine mentre uno scialbissimo Jamie si aggira per approdo del re riempiendo pagine di lagnosi dialoghi senza smuovere di una virgola la trama. Ed è un peccato vedere un personaggio così ben riuscito diventare l’ombra di quel che era. Totalmente fuori luogo le nuove entrate, che spesso rasentano l’inutilità: Areo hotah e Arys Oakhert spiccano su tutti. Soffermandoci sul settore Greyjoy, penso che Martin dovesse per forza fare luce sulla casata, quindi non critico questa sua scelta. Critico la scelta di assumere come POV ben tre Greyjoy quando ci si poteva benissimo ridurre ad un solo personaggio. A mio parere l’uccisione di personaggi nei tre romanzi precedenti ha privato la storia stessa di alcune fondamenta assolutamente necessarie molti personaggi interessanti o hanno tirato le cuoia, oppure vengono relegati in secondo piano. La componente fantasy è oramai morta e sepolta, soffocata sotto la miriade di intrighi, tradimenti e scene di sesso. Gli unici elementi di forza sono concentrati nell’ottimo personaggio di Arya Stark, che sta diventando una delle icone dei romanzi e della serie televisiva di HBO. Si annoverano anche due colpi di scena finali sicuramente interessanti, ma che non possono assolutamente riscattare un romanzo mediocre sotto tutti i punti di vista. Oramai è chiaro che Martin ha proprio perso le redini della sua creatura, non sa come condurre la parte conclusiva della storia ed il risultato è questo pastrocchio. Proseguirò nella lettura, ma la qualità dei romanzi sta precipitando.