|
Mi trovo in difficoltà nell’esprimere un giudizio. Era da un po’ che volevo leggere qualcosa di Terzani e quando mi è stato regalato questo libro sono stata contenta. L’ho affrontato però con fatica, non per la scrittura complessa, anzi mi è piaciuta la semplicità, la chiarezza, ma per la pesantezza dei racconti. Forse mi aspettavo un romanzo, mi aspettavo di essere trasportata in un mondo fantastico, invece mi sono stati sbattuti in faccia anni e anni di brutta «politica» e di violenze sui popoli. E questo mi ha messo un’enorme tristezza. Sarà che ero un po’ prevenuta dopo il viaggio in Tibet e Nepal fatto nel 2011, ma mentre leggevo mi dicevo che Cina e Giappone non mi vedranno come turista.
A me non è piaciuto per niente. troppo decadente e deprimente.
Dalla Cina alla Cambogia, dalla Corea alle Filippine, da Madre Teresa a Giovanni Alberto Agnelli: trentadue anni (dal 1965 al 1997) di articoli e di reportage scritti per giornali italiani, e non solo, che, per quanto ormai datati, costituiscono un piacevole cocktail di osservazioni e descrizioni di avvenimenti politici, guerre, paesaggi, popoli e costumi. Uno splendido affresco di un continente tanto esteso quanto misterioso e affascinante, l’Asia, «dipinto» con uno stile asciutto ed efficace da un narratore attento ed arguto, curioso e disincantato. Bellissima la parte finale del libro, una vera e propria rivelazione per un ramingo impenitente come l’Autore: dopo aver girovagato per tutta la propria vita, quasi come un uomo senza patria, raccontando di un piccolo paese della Toscana a cui è rimasto legato da quando, bambino, il padre lo portava a sciare, inaspettatamente ma altrettanto significativamente, scrive: «il pensiero di quel posto mi è servito da bussola nei miei vagabondaggi nel mondo e quando ai miei figli, cresciuti sempre in Paesi d’altri, ho voluto dare radici e mettere nella memoria l’odore di una casa cui legare poi la nostalgia dell’infanzia, ho imposto loro, come regola di famiglia, di passare ogni anno due mesi» in quella località.
Che dire di un libro del genere? Che è quanto di meglio un italiano possa leggere per capire l’immenso continente che ospita metà della popolazione mondiale? Forse è troppo poco. Un viaggio indimenticabile, tenuti per mano da un grande giornalista. Da non perdere.