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A me è piaciuto, io lo consiglio sopratutto a chi ha dei figli adolescenti che frequentano i centri dell’Opus Dei, come lo è stato per me infatti in alcune pagine mi sono ritrovata. E sono venuta a conoscenza molto prima che ci fossero tutti questi libri che parlano dell’Opus Dei (nel bene e nel male). Per fortuna ho una famiglia che mi ha fatto ragionare, sono riuscita a pensare con la mia testa ciò che era giusto per me, e quindi non sono riusciti a farmi il lavaggio del cervello (o come la chiamano loro «avere la vocazione»). Non dubito che ci siano persone che ce l’abbiano davvero, ma a volte sono solo «chiamate» perchè sono fragili e non hanno una famiglia che li sostiene, così si rifugiano nella famiglia dell’Opera. Io spero solo che siano felici come dicono (visto che conosco persone che ne fanno parte e che ho chiesto più di una volta se hanno difficoltà a uscirne. La loro risposta, naturalmente, è stata negativa.)
Un libro fuorviante, danbrownesco, ingiusto verso una realtà santa e santificante come l’Opera.
Assolutamente da leggere per comprendere come la dissimulazione e la menzogna di chi appartiene ad una «setta» quale l’Opera (come viene chiamata)siano ordinaria amministrazione per difendere le proprie scelte e quelle del gruppo cui si appartiene. Non condivido assolutamente il primo commento proprio perchè chiaramente scritto da chi palesemente appartiene all’Opus Dei. Basta leggere il libro e ritrovare le stesse atmosfere ed espressioni riportate dai sovrannumerari nel commento stesso.Anche io sono cattolico ed è per questo che credo nella libertà di scelta poichè L’Amore di Dio non è costrizione e violenza o plagio. Leggetelo e imparerete a Credere con la vostra testa ed il vostro cuore.
Il libro è sconsigliabile a chi voglia conservare una coscienza cattolica retta e una sufficiente purità di spirito. Nell’Opera non vi sono costrizioni, nè manipolazioni, nè lusinghe o persuasioni occulte. C’è una perfetta coincidenza tra ciò che si predica a parole e ciò che si realizza nei fatti: la libertà, quella vera. Solo che noi siamo talmente disabituati a vivere liberi che confondiamo la vera e piena ibertà col suo contrario. E infatti ci rendiamo schiavi di tutto: le mode, la pubblicità, i nostri complessi e capricci e così via. E la nostra vita scorre nell’incapacità di sfruttare le occasioni di bene che quotidianamente ci si presentano. Io sono stato membro dell’Opera per diversi anni. Purtroppo, a causa di alcuni miei comportamenti indisciplinati (e dove sta scritto che la disciplina contrasta con la libertà?)mi è stato alla fine suggerito di non rinnovare gli impegni. Adesso, a distanza di tempo, provo ancora un grandissimo dolore per ciò che ho perduto e coltivo ancora il desiderio di tornare a fare parte dell’Opera, anche se so che questo è difficilissimo. Ma almeno ringrazio il Signore che mi da l’opportunità di lasciare questa testimonianza.