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Fantasy di stampo femminile, leggero e di facile lettura che strizza l’occhio a Harry Potter (aimè, ormai qualsiasi libro dove ci sono maghi e streghe in erba e una scuola di magia, oltre ad altri piccoli elementi - Hagrid viene pure citato come paragone a Cal, il giovane custode della scuola- non può far altro che richiamare alla saga della Rowling) e in parte anche a libri come Twilight, più che altro per la presenza dell’immancabile tresca amorosa. Punto di forza è la scrittura scorrevole e ironica che suscita simpatia, compito facilitato dal punto di vista in prima persona, ossia della vivace e simpatica protagonista. Difficile poi trovare altri grossi pregi. Gli altri personaggi sono funzionali (Jenna, Elodie e Archer su tutti), abbozzati quanto basta per svolgere il loro compito ma non indimenticabili. Se cercate scontri magici o una trama in stile fantasy-avventuroso non è il libro giusto per voi. Gli avvenimenti si svolgono interamente alla Hacate e riescono a coinvolgere sufficientemente il lettore non mancano i colpi di scena, sebbene non spicchino per originalità. In definitiva è un libro che mette di buonumore. A me non è dispiaciuto. Voto:3,5
Una via di mezzo tra Harry Potter (in versione femminile) e Buffy l’ammazzavampiri. La storia inizia in modo appassionante con la protagonista che deve lasciare la sua vita di tutti i giorni e frequentare la scuola/prigione per i Prodigium, ma poi prende una piega alquanto scontata con un personaggi e luoghi descritti in maniera piuttosto superficiale. Sono rimasta molto delusa, forse la storia decollerà nei libri successivi, ma ad ogni pagina a me continuava a venire in mente che stavo leggendo una brutta copia di Harry Potter…