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L’ho letto in meno di una settimana. La trama scorre veloce e i personaggi appartengono alla realtà. Alla fine quando Maria Sole dice «era sempre mio padre» è difficile da spiegare con le parole.
Bel romanzo molto realistico su come è la vita a Napoli. Duro e crudo, violento e cattivo. Forse la trama un pò semplicistica, ma è scritto bene e dà l’idea della vera vita della camorra a napoli.
Opera magnifica, questa di Peppe Lanzetta. Uno dei migliori libri di narrativa italiana degli ultimi anni.Prosa fluida e scorrevole, con passaggi di vera e propria poesia brutta, sporca & cattiva, come un blues dolente strimpellato alla luna puttana. Una storia dagli sviluppi agghiaccianti, con quasi tutti i personaggi sopra le righe, colorati, odorosi, puzzolenti, caldi, freddi, ironici, spietati, sesso & sangue a volontà senza compiacimenti estetici. E’ l’ade napoletano, l’inferNapoli moderno. Lanzetta è maturato e migliorato molto rispetto ai lavori precedenti affabulatore perfetto ti prende per mano accompagnandoti negli inferi senza nessun Caronte che ti possa riportare indietro. Imprescindibile.
Lanzetta ha forse perso nel tempo la carica dissacrante da «Bukowski napoletano» degli esordi ed il libro non riesce ad emozionare come il bellissimo Giugno Picasso, egli resta però un validissimo scrittore ed INFERNAPOLI ne è la conferma. Il libro è piacevole, ritmo serrato, scritto ottimamente, anche se forse la «denuncia sociale» promessa in copertina è più una «scusa» per giustificare la storia che non una reale intenzione dello scrittore.