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Mi risulta difficile definire questo testo. Romanzo o saggio, lascia secondo me suggerimenti importanti per la nostra vita quotidiana, primo fra tutti quello di essere disponibili all’ascolto degli altri. La lettura non è agevole, ma ci si sente «costretti» ad insistere specialmente nelle riflessioni ripetitive (troppe?) di Wrexham, comprendendo la sua inconsueta situazione psicologica. Un’esperienza di lettura strana, ma non inutile.
Che piacevole scoperta per me questo magistrale autore! Un romanzo come se ne fanno pochi oggi. Ricco di scrittura pensata,sicura. E’ vero che risulta forse troppo legato agli anni post prima guerra in Inghilterra, ma le sfumature dei personaggi.. e quel tipico distacco inglese…Scrivener, come non amare un siffatto personaggio…da consigliare a chi voglia riscoprire libri «antichi» con una coinvolgente atmosfera! Unica pecca, una traduzione un po balbettante.
Poche recensioni e un successo inferiore alle attese per un libro che meriterebbe un posto in classifica tra i più belli dell’anno. Alcuni libri si divorano. Questo è da sorseggiare, e assaporare col tempo, piano piano. Non perchè sia complicato, ma semplicemente perchè srebbe un peccato non godere di una prosa tanto delicata e introspettiva. Bello
E’ facile rifiutare ciò che non ci viene offerto. Più difficile è rifiutare le offerte del mondo quando arrivano naturalmente perché il tuo valore apre ogni porta e ogni possibilità, quando ti basta allungare la mano e cogliere il successo. Che farai allora? Conserverai ancora quel superbo distacco dal mondo, che è solo un modo snob per nascondere il proprio fallimento (l’uva non era poi così matura, disse a sé stessa la volpe della favola) o prenderai quello che la vita ti offre? Oppure avrai paura del tuo successo e lo sfuggirai? E poi: chi è veramente Jonathan Scrivener? E’ colui che sa ascoltare gli altri e metterne in luce le potenzialità più intime? O è solo un manipolatore di sentimenti? E’ il nostro io riflesso in uno specchio deformante? Siamo noi stessi e la nostra coscienza? Un giallo molto particolare questo di Claude Houghton, in cui non si cerca di scoprire l’assassino ma la vera identità di un uomo, e alla fine si scopre anche qualcosa di noi stessi. Non rivelo il finale perché trattandosi di un giallo, ancorché sui generis, questo non si fa. La scrittura raffinata ed elegante aggiunge ulteriore piacere alla lettura di questo ottimo libro.