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Libro superficiale e poco approfondito.
Interessante ma troppo breve e poco approfondito. Utile come primo approccio al tema, ma non esaustivo.
Ho letto il libro e l’ ho trovato, dal punto di vista informativo, eccellente e straordinario nello stesso tempo. Il libro tratta argomenti molto nefasti e mi è molto piaciuto, dal momento che la penso nel medesimo modo, come ha spiegato e descritto l’inefficienza, gli errori, l’apatia, l’incompetenza del Mondo Occidentale e non, di fronte a un problema che credo ,ormai , rende la nostra vita condizionata dalla paura e dal rischio di nuovi 11 Settembre.
Libro davvero interessante, che ha il grosso merito di introdurre il lettore italiano nel cuore dell’intricata matassa mediorientale da cui scaturisce il terribile fenomeno dell’ISIS che riempie ormai le cronache di politica estera dell’intero Occidente. Napoleoni tenta di spiegarci le origini e le caratteristiche di questo movimento politico che vuole imporsi come un nuovo stato islamico originato non dalla rivoluzione, ma dal terrorismo e costruito sulla più barbara e atroce violenza contro tutti gli avversari, sciiti e non solo. Nel farlo però l’Autrice dilata a volte troppo il discorso con riferimenti storici lontani (crociate, origini antiche della lotta fra sciiti e sunniti ecc) che finiscono per complicare le argomentazioni, già ostiche sia per la difficoltà dei termini arabi, sia perché legate a loro volta a vicende tanto complicate da richiedere trattazioni specifiche. Insomma, l’Autrice cade nell’errore di fondere attualità con storia, alla ricerca di una sintesi impossibile in un centinaio di pagine. Tuttavia il testo (col glossario finale e le ricche note) è benemerito, sia perché ci fa meglio capire la complessità delle forze in campo, sia perché ci illumina sugli errori gravidi di temibili conseguenze commessi dagli USA e dai loro alleati in un ventennio di interventi militari, condotti con miopia, malafede,precipitazione e boriosa superficialità. Errori che minacciano di ripetersi oggi con la grande coalizione messa precipitosamente in piedi l’estate scorsa e finora povera di risultati concreti, ma che può tradursi, al di là delle buone intenzioni, in uno strumento di nuove instabilità, incapace di sanare quelle vecchie.