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La letteratura per ragazzi è ancora viva! Una lettura piacevolissima, sebbene adatta ad un pubblico giovane (mi sto facendo vecchio per certe cose!!!), quest’avventura preistorica descritta da Carlo Menzinger è davvero spassosa. Un racconto che spazia avvincendo e conquistando il lettore, riuscendo anche a donare un pizzico di suspance con vorticosi inseguimenti e personaggi ai quali è impossibile non affezionarsi. Bellissime le ambientazioni e l’impatto con quelle civiltà preistoriche molto lontane da noi, rese con una verosimiglianza quasi giocosa che incuriosisce la lettura. Il tutto, partendo da un regalo di compleanno «particolare» che nonno Erasmo dona al piccolo Jacopo. Stupore, meraviglia, nuove amicizie, ma soprattutto un sacco di avventura! Questo è lo spirito di «Jacopo Flammer e il Popolo delle Amigdale
Fin dalla copertina che dalle prime pagine (arricchite dai disegni di Ludwig Brunetti e Niccolò Pizzorno) si capisce che il pubblico verso cui è orientato il romanzo è un po’ più vasto rispetto a quello dell’altra opera. Il modo di scrivere è decisamente semplice e scorrevole: una grande dote di spiegare concetti complicati attraverso parole che possono essere capite anche dai più giovani. Impossibile non fare un paragone con l’ucronia su Colombo che era di per sè un’opera d’arte anche solo per lo stile di scrittura. Qui, il protagonista è un ragazzino di soli nove anni, che pensa come una bambino di quell’età e si trova catapultato in un’avventura fantastica in un mondo che non è certo simile al suo. La preistoria vista con occhi ucronici non è particolarmente interessante, ma l’autore non si limita a scaraventare i personaggi in un passato lontanissimo. Crea delle divergenze temporali, in cui ora l’una ora l’altra specie si è evoluta. La trama è veloce ed avvincente, ma la fine è decisamente troppo secca: ci sarà un continuo, e non ci resta che attendere che la penna di Menzinger si metta all’opera. Il romanzo fortunatamente, seppur leggibile anche da ragazzi più giovani, non scade in sviolinate inutili su quanto sia bella la natura, su quanto sia buono porgere l’altra guancia e così via. Ci sono morti e feriti, ci sono paure ed avventure. E’ realistico insomma, nella sua semplicità di storia di fantasia. Il tocco decisamente in più è rappresentato dalle epoche differenti da cui provengono Jacopo ed Elisa. Un tocco di ironia ed alcune simpatiche incoprensioni lo rendono ancora più vivace.
«Va bene.Va bene»sbuffò.«Giuro che non dirò ad anima viva nulla di quello che vedrò e farò.» «Ora ci siamo»respirò il nonno.«Ricordati che hai fatto un vero giuramento.Chi non rispetta i giuramenti…» «… va all’inferno!» «Peggio,quando muore dopo si reincarna in un orrendo parassita» «Che parassita?» «Uno qualunque…magari in un politico!» Attraverso questo primo racconto delle avventure di Jacopo Flammer,si viene letteralmente trasportati in un altro mondo. Un mondo che è reale,in quanto esiste nella sua altra dimensione,dato che di dimensioni,ce ne possono essere tante,infinite e possibili.E’ come essere nel Paese delle Meraviglie,tu sei Alice e tutto intorno a te,ci sono tanti nuovi personaggi .. oppure,ancora,è come essere Dorothy nel Mondo di Oz..dove alla fine,ti rendi conto,di quanto è facile dare tutto per scontato,nella propria vita e di quanto ti venga a mancare,quando non lo hai più. «Non esiste posto migliore al mondo,di casa propria» E alla fine .. to be continued.
Il primo libro di una serie di due? Di tre?…. Un libro fantasy-ucronico per ragazzi un buon libro per ragazzi scritto in modo semplice, scorrevolissimo e di immediata cattura. Si legge più che bene. Racconta la storia di un ragazzo che intraprende un viaggio nel tempo, nella preistoria, in compagnia di suo nonno troverà altri ragazzi sia pristorici che non e non mancheranno ne i buoni ne i cattivi, ci saranno anche gli animali feroci a condire il tutto. Un viaggio avventuroso pieno di imprevisti e sorprese. Riusciranno i nostri a ritornare nel loro tempo? Chissà!