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Ho amato molto questo libro!!!!!!!!!!!! Ho ancora talmente entusiasmo da «fine lettura» addosso che mi scoppia il cuore dall’allegria, dall’amore per tutti i personaggi…..nonostante lo abbia finito ieri sera, sono ancora «piena» di loro che mi scoppia il cuore dalla felicità al solo vedere il libro!!!!!!! La fine non ha «lieto fine». Mi spiego meglio: tutte le faccende si risolvono, ma Strange e Norrell….ma non continuo per non mettere spoiler! L’unica cosa ce posso dire è…bello! bello! bello! bello! bello! bellissimo!!!!!!!!!!!!!! o
Questo libro non ha probabilmente eguali, dal punto di vista dell’idea, dell’impianto e della tecnica. E’ un romanzo-organismo un vero e proprio universo, in cui si susseguono miriadi di episodi e di situazioni (che non si esauriscono nell’ambito del solo narrato: vedi le note a piè pagina che aprono squarci verso un’infinità di altre direzioni) e che si caratterizza per lo stile linguistico raffinatissimo, il grondante sense of humor e l’elevato potere fantastico. Opere simili sono già capolavori nel momento stesso in cui qualcuno osa concepirle. Ma c’è un problema, un limite insormontabile in questo ‘Jonathan Strange & il signor Norrell’: quello di esistere unicamente fine a se stesso. Quando lo si termina (ad essere sinceri anche abbondantemente prima di arrivare a metà…) non si può far altro che notare che sono rimasti incomprensibili lo scopo che l’autrice abbia mai voluto perseguire nel cimentarsi in questa creazione, o quali potessero essere le ipotetiche aspettative di un pubblico cui andare incontro, nè, perciò, quali siano i vantaggi derivanti dal leggerlo da parte di un qualsiasi fruitore. Che senso ha, insomma, un’opera (per quanto mirabile) di esistere se non è, anche appena in parte, in funzione di un qualche bisogno altrui? E’ giusto che un lettore si debba intrattenere (e quanto a lungo e con che grado di fatica) quando non viene generata quell’inconscia spinta attiva a cercare fino in fondo le risposte che stanno lui a cuore o, comunque, qualsiasi altra forma di gratificazione?
Anche se sono passati 4 anni da quando ho terminato la lettura, il mondo e i personaggi di Susanna Clark sono rimasti vividi e impressi nella memoria. Non è solo un romanzo che parla di magia, ma la ricrea talmente bene da spaventare quasi il lettore. Chi ha apprezzato questa lettura ha sicuramente avvertito le note cupe e intense del mondo altro, quello di re corvo, descritto come un brutto sogno, una allucinazione a occhi aperti dalla quale però non c’è risveglio. Queste emozioni, alternate alla reale atmosfera vittoriana e a un po’ di umorismo, hanno creato una narrazione davvero unica dallo stile decisamente originale. Spero ancora ci sia un seguito!
Sicuramente un testo magico, sognante, ben scritto. A volte leggermente farraginoso, ma sempre coerente al suo stile. Si tratta di un fantasy particolare complesso ma non pesante. Certo una lettura impegnativa, ma ne vale la pena.