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«Nel mare del tempo» è il degno seguito de «I guardiani della storia
La storia riprende un anno dopo gli eventi del volume precedente. Eventi che vengono ripresi e riassunti anche in questo volume, dando un senso di continuità che ho apprezzato. «Nel mare del tempo» racconta una nuova vicenda, un nuovo «caso
Secondo capitolo per la scrittrice italiana, Cametti: dopo «I guardiani della storia» continua l’avventura di Catherine Sinclair. Anche in questo libro la troviamo alle prese con un mistero da risolvere, e pochi indizi confusi. Ma con l’aiuto di Jethro, riuscirà a trovare il bandolo della matassa, per farci scoprire insieme a lei un intrigo incredibile, un’intreccio impensabile. Un ritmo incalzante, se avete letto il primo capitolo, non rimarrete delusi a questo seguito. E se non l’avete letto, riuscirete a ricollegarli perchè l’autrice ha sapientemente riassunto le vicende narrate nel primo libro. Consigliato agli amanti dei gialli e thriller. Veramente un ottimo libro.
Non mi è dispiaciuto questo thriller targato Giunti, anzi, direi che non è niente male. 576 pagine che si leggono molto speditamente, tanta è la curiosità che la Cametti riesce a instillare nel lettore. Le pagine scorrono una dietro l’altra ed è difficile staccare gli occhi dal libro. Nel mare del tempo è il secondo episodio che vede Katherine Sinclaire protagonista, dopo I guardiani della storia. Nonostante quindi questa seconda opera si ricolleghi alla prima, l’autrice è stata abile nel riassumere e rendere partecipe il lettore delle rocambolesche avventure che la Sinclaire vive nel primo episodio. Questo secondo capitolo è scritto a più voci. Un capitolo narrato dal punto di vista di Katherine, uno da quello di Jethro, altri da due personaggi misteriosi. La trama è molto arzigogolata, ma non è difficile seguirla. Un libro davvero ben scritto, la protagonista di K è stata paragonata al professore Robert Langdon del Codice da Vinci. Non so se il paragone è azzeccato, ma in entrambi i casi gli autori hanno messo su carta tanti riferimenti alla storia, all’arte e, nel caso della Cametti, anche all’astronomia. L’unico aspetto che non mi ha entusiasmato è stato proprio la protagonista: non sono riuscita a identificarmi in Katherine, anzi l’ho trovata proprio lontana da me. Troppo «perfettina». Per il resto, se dovesse uscire un terzo capitolo della serie K, lo leggerei sicuramente.