|
E’ una storia con una struttura molto studiata, i personaggi ci vengono presentati in una sequenza precisa di ambienti uno dopo l’altro fra il primo ed il sesto capitolo. Il metodo per connotarli è abbastanza simile: brevi frasi che fotografano i dettagli fisici e psicologici, con uno studio che non si ferma solo a questo, toccando quei meccanismi sottili che legano doveri pubblici e debolezze private del singolo. Particolarmente riuscita la descrizione della personalità di Stevie, struggente nella sua rievocazione, forse, di qualche esperienza personale dell’ autore. Comico l’espediente d’inventarsi la dipendenza economica dalle donne per ben tre dei terribili “anarchici”, con la punizione finale del rimorso perpetuo per Ossipon, posto, da una relazione amorosa, e non dalla sua passione politica, faccia a faccia con le sue responsabilità.
sinceramente da questo scrittore,ritenuto un classico,mi aspettavo molto di piu’.Un libro piuttosto scialbo direi,e una storia ancora piu’ povera. Se poi aggiungiamo la prolissita’ dei commenti prima e dopo il racconto,abbiamo un quadro davvero poco ispirato. Sarebbe bello se in italia si evitassero tutte ste prefazioni e compagnia varia,che fanno perdere soltanto interesse x il libro.
buon racconto. dea originale. a tensione alternata.
I capitoli centrali, eccessivamente dialogati, ingarbugliano il corso della vicenda e le tolgono dinamismo. Funziona meglio la parte finale, con la vendetta di Winnie e le sue conseguenze. E’comunque un buon romanzo dal sapore dickensiano che fa venire voglia di scoprire altre opere di Conrad. Da notare il colpo di genio dell’introduzione, che rivela l’importante colpo di scena centrale togliendo a chi legge l’ottanta per cento del divertimento.