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L’ altissima media voti parla da sè. Bernard Cornwell è il maestro del romanzo storico. Ha acquisito una tale padronanza che riesce a coinvolgere il lettore nelle battaglie, nell’onore, nella morte, nell’orgoglio, nella vendetta e nell’amore, nelle storie e nei personaggi del lontano medioevo, soprattutto in questo capolavoro.
un libro che,presentato sotto la veste di un romanzo,porta il lettore a calarsi in una delle più celebri battaglie della storia, sì da diventare quasi un arciere al servizio del devotissimo re Enrico V. Appassionante e con precisi riferimenti stroici:sia per quanto riguarda la strage di Soissonm quanto per l’assedio di Hairfleur e la mitica battaglia nella piana di Azincourt. fabien
Per certi versi molto simile al precedente «L’arciere del re
Cornwell secondo me ha il pregio di affiancare una notevole prolificità nella scrittura dei suoi libri al loro elevato standard, ne ho letti tanti e nessuno mi ha deluso, nemmeno questo, nel quale ripropone ancora una volta una approfondita base storica e dei personaggi che, per quanto non sempre originali nei loro tratti e nelle loro gesta, riescono a coinvolgere il lettore facendolo parteggiare o odiare a seconda dei casi. La descrizione delle battaglie è sempre avvincente nella loro spietata crudezza e talvolta sembra che l’autore vi abbia partecipato per come sa rendere non solo gli avvenimenti ma anche i sentimenti di chi vi prende parte. La presenza nel racconto di varie figure religiose, dai comportamenti e sentimenti molto differenziati tra un personaggio e l’altro, e la certezza da parte di tutti, compresi i re e gli uomini d’arme, che Dio fosse dalla loro parte, rappresenta molto bene il rapporto con la religione, molto variegato e spesso ammantato di superstizione, di quei tempi. Evidente la simpatia di Cornwell verso la categoria degli arcieri, già dimostrata nella trilogia che ha come primo capitolo L’arciere del re, ma risulta interessante, in questo come in altri casi, oltre alla descrizione dell’attività bellica, anche quella più prettamente tecnica, relativa alla costruzione, alla manutenzione e alle caratteristiche di archi e frecce, perchè, come viene ben spiegato nel corso del racconto, il miglior arciere del mondo nulla potrà senza gli adeguati strumenti.