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L’ironia con cui l’autore si avvicina alle opere e agli artisti ( non senza il punto di vista storico-critico-artistico ), è ideale …. consigliato a chi è curioso ma non riesce ad approcciare il «sistema arte-contemporanea «… !
Questo piccolo saggio, formato dall’unione di brevi articoli monografici, svolge egregiamente la sua funzione. Non si tratta certo di un manuale di storia dell’arte, non ha la pretesa di essere esaustivo. Covacich presenta una galleria di artisti che hanno guadagnato l’ambigua etichetta di contemporanei, muovendosi tra nomi universalmente noti (Duchamp, Pollock, Bacon.. ) ed altri che forse sono familiari solo agli addetti ai lavori. Lo fa con tono leggero, usando l’espediente del marito scettico cui spiegare il significato delle opere esposte in gallerie e musei. Le argomentazioni però non sono banali e rendono ragione dell’eterogeneità delle forme espressive, dalla pittura all’installazione, dalla performance alla video arte Su alcune figure resto scettico, ma il lavoro di Covacich è un ottimo stimolo a frequentare e approfondire l’arte contemporanea, senza pregiudizi o chiusure aprioristiche.
Un libro intelligente e spiritoso, che si propone di introdurre con competenza e senza pedanteria il lettore ai misteri dell’arte contemporanea, cui generalmente il pubblico profano o prevenuto guarda «con il sospetto che si tratti di un sistema molto ben congegnato - i media, le gallerie, le aste, i curatori museali, i collezionisti, i critici, gli autori - per alimentare, e quindi mantenere in auge il più a lungo possibile, una montatura colossale». E lo fa cominciando da una originale definizione di arte:» un oggetto a massima condensazione metaforica