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…CHE DIRE, ADAMO ED EVA PRIMI ESSERI UMANI A CONTATTO CON LA REALTA’ VERA E CONCRETA DELLA VITA…E’ EMOZIONATE, FA TENEREZZA, E TI SI FORMA DENTRO ANCHE UN PICCOLO SENTIMENTO DI UNA NOSTALGIA ATAVICA!!
Provate a immaginare di trovarvi in un posto dove esiste solo eternità e perfezione, per poi esserne scacciati per avere mangiato il frutto proibito: è questo quello che ha fatto l’autrice nel suo libro, immedesimandosi nei suoi protagonisti. Dopo questo processo di umanizzazione, Adamo ed Eva non possono che apparire quanto mai vicini ad ognuno di noi, con la differenza che è ancora vivido nella loro memoria il ricordo (e il rimpianto) di un paradiso perduto troppo presto. E così si ritrovano a fronteggiare la fame o il dolore senza potersi avvalere della nostra grande alleata che è l’esperienza (propria o degli altri) e in molti casi improvvisano o si lasciano guidare dall’istinto. Proveranno cosa vuol dire scegliere, uccidere per sopravvivere, amare o vedere morire un figlio, ucciso per gelosia dall’altro figlio. In più di una situazione accorrerà in aiuto di Eva (la più curiosa dei due e quella che non smette mai di porsi delle domande) il serpente, sibillino e sobillatore, ma talvolta anche chiarificatore di un disegno troppo grande, per essere compreso. Un libro quanto mai attuale, vicino al nostro modo di pensare, soprattutto per gli interrogativi sparsi nel testo e a cui ogni lettore può dare una personale risposta.
Un libro originale,drammatico,toccante,emozionante. Nella prima parte,la storia è molto «fisica»: la scrittrice,inoltre,ci descrive il Paradiso in maniera eccellente,facendocelo vedere e quasi toccare. Ci si sente invasi da un senso di pace quando si legge dell’acqua,degli animali,della vegetazione. La seconda parte,però,è molto più bella: sicuramente drammatica,specialmente verso la fine,contiene una narrazione appassionante sulle vicende che coinvolgono Adamo,Eva ed i loro figli. Straziante il passo della morte di Abele,molto potenti le descrizioni di Luluwa e degli altri figli. Intensi sono i passi filosofici e riflessivi affascinante ed enigmatica la figura del Serpente,ancora di più quella elusiva ma al contempo perennemente presente di Elohim. In alcuni tratti,per la drammaticità e l’intensità,la potenza delle descrizioni e delle narrazioni,la forza e la «fisicità
Libro interessante,appassionante soprattutto nella seconda metà.Ho però preferito gli altri libri della Belli,mia scrittrice preferita