|
Bella la trama e buono lo stile narrativo, pecca forse nei troppi personaggi e nello sviluppo un po intricato degli avvenimenti. Visto il successo mi aspettavo di più in termini di contenuti e di uniformità del ritmo narrativo. Voto medio.
Ho appena terminato la mia seconda rilettura di questo libro in quanto non ricordavo alcunché della trama, letto nel 2005. E questo non è un buon segno per un romanzo. E’ ambientato in Barcellona, protagonista è il figlio di un libraio, Daniel, di calle Santa Ana, a cui fa da sfondo la guerra e il terrore che ha investito la Spagna e tutta l’Europa, nel Novecento. Debbo ammettere che è molto avvincente, intrigante, ben costruito e niente è lasciato al caso. I personaggi sono ben definiti e proprio per questo ho trovato il personaggio di Daniel, la fotocopia meno audace e propositiva, di Juliàn. Il personaggio di quest’ultimo è più originale, più coraggioso e forse anche più ingenuo. Così come Fermìn Romero de Torres, che con le sue perle di saggezza, da carattere al romanzo e scuote Daniel affinché prenda in mano le redini della propria vita. Mi ha anche colpito come viene trattato il tema dell’amore: si è ossessionati, tormentati dal pensiero della persona amata. In primis Juliàn («esistono carceri peggiori delle parole»), ma anche il padre di Daniel (che non si rifà una vita), Daniel stesso (due amori, due ossessioni), Nuria, Miquel e chi non ha questo atteggiamento, viene punito da un destino crudele. Lo stesso che poi è amaro anche per chi persevera in amori spesso distruttivi. Da questo punto di vista mi ha ricordato l’amore di Heathcliff per Catherine, in «Cime tempestose». Rimane comunque un bel libro da leggere.
Ho trovato le prime 150 pagine non proprio entusiasmanti: non accade granché, e ho avuto l’impressione che fossero più che altro una sorta di «presentazione» dei personaggi. Poi a poco a poco la storia si fa intrigante (soprattutto da quando entra in gioco la casa….), poetica, magica, misteriosa. In definitiva mi è piaciuto: mi è stato regalato e sono contenta di averlo letto.
L’ho acquistato perché «tutti» leggono o hanno letto l’ombra del vento…Romanzo a mio gusto troppo infiocchettato e pubblicizzato…immobilità assoluta fino a pagina 260 poi prende piede una qualche storia…ho fatto fatica a leggerlo..per me non è minimamente all’altezza degli altri romanzi di Zafon