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L' ombra di quel che eravamo

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Titolo: <strong>L' ombra di quel che eravamo</strong></br></br>
Autore: <strong>Luis Sepúlveda</strong></br></br>
Editore: <strong>TEA</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2010</strong></br></br>
EAN: <strong>9788850223008</strong></br></br>

<p>Tre amici, ormai sessantenni, accomunati dalla passione politica e dalla antica militanza per Salvador Allende, si danno appuntamento in un magazzino di Santiago del Cile. Attendono una quarta persona, l'anarchico Pedro Nolasco, detto l'Ombra, per compiere insieme un'ultima, audace azione rivoluzionaria. Ma invano, perché Nolasco a quell'incontro non andrà mai... Chi prenderà, allora, il suo posto? Sarà Coco Aravena, il più sprovveduto tra i militanti, a fare le sue veci? E dove condurranno le indagini dell'ispettore Crespo, alle prese con l'identificazione di un cadavere e con un furto di elettrodomestici? In un romanzo, a tratti, ironico e commovente, Luis Sepùlveda mette in scena personaggi straordinari, con un lungo inventario delle perdite e delle tante delusioni alle spalle: l'ombra di quel che erano da giovani, ma ancora capaci di ideali e di speranza.</p>
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Vorrei rievocare alcuni tra i momenti salienti della mia partecipazione fisica e della mia esperienza di militare combattente l'ultima guerra mondiale.<br/>Non seppi mai come, costeggiando torpidi canali, rividi la mia <strong>ombra</strong> che mi derideva nel fondo. Mi accompagnò per strade male odoranti dove le femmine cantavano <br/>10/02/2013 · «Una volta entrai nella sala riunioni del mio ufficio a Singapore, e vidi sul tavolo una pila di cadaveri accatastati. Sapevo bene che non c’erano, ma <br/>Il conflitto arabo-israeliano (in arabo: الصراع العربي الإسرائيلي ‎, al-Ṣirāʿ al-ʿarabī al-isrāʾīlī, in ebraico: הסכסוך <br/><strong>Ombra</strong> giugno 27th, 2013. C’è un punto, più o meno lontano, per ognuno di noi, in cui la nostra Persona si esaurisce. È nelle vicinanze <strong>di quel</strong> punto che, in me <br/>Luigi Pirandello L’umorismo prima edizione: 1908 seconda edizione aumentata: 1920. Edizione di riferimento: Luigi Pirandello, Maschere nude, a cura di Alessandro D <br/>Gabriele D'Annunzio La Leda senza cigno Edizione 1916. Edizione di riferimento. Gabriele D'Annunzio, Forse che sì forse che no, Milano, A. Mondadori, 1959.<br/>Antonio Bardellino,secondo le versioni ufficiali, sarebbe stato ammazzato nel 1988 in Brasile nel suo villino a Buzios, località alla periferia di Rio de Janeiro.
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Sicuramente uno dei libri migliori che abbia letto. I dialoghi sono bellissimi, l’unica pecca è che speravo durasse di più, troppo breve. Credo che Sepulveda sia un degno esponente della fecondissima letteratura sudamericana e che in Italia sia ancora poco conosciuto, se non per la storia della gabbianella e il gatto.

Si legge velocemente, e’ un libro estivo con una storia improbabile, un po’ comica un po’ originale. In sostanza di tutto un po’, senza una direzione definita. Sembra scritto in fretta e questo dispiace, perche’ i temi e le ambientazioni sono interessanti. I personaggi fanno sorridere e sono vari ma mi sembrano incompiuti: c’e’ una benevola decrizione dei vecchi che rivivono le illusioni di un tempo che e’ forse autobiografica, sicuramente ironica e, temo, ruffiana. Non vale il prezzo di copertina, ma prestato si legge volentieri.

Finalmente è tornato il «vero» Sepulveda!!! Dopo un paio di raccolte di articoli e racconti pesantemente politici e piuttosto noiosi, il principe della letteratura sudamericana riprende il filone romanzesco con ottima vena. Il libello è di sole 140 pagine, ma regala perle assolute: il dialogo surreale via mail tra due degli ex-combattenti, la schermaglia dialettica tra il pollivendolo e Salinas, il fantasmagorico personaggio di Coco Aravena, la farsesca vita in background di Concha ed in generale la capacità dello scrittore di delineare i tratti dei personaggi in maniera semplice tramite episodi piccoli e grandi della loro vita da esiliati politici. Notevole la vena ironica e melanconica che pervade il libro i cui protagonisti, pur avendo lottato tutta la vita per la libertà, hanno finito per essere emarginati dalla società rimanendo l’ombra di se stessi. Al solito, il sottofondo del libro è marcatamente politico, ma come nei migliori romanzi dell’autore, questo diventa solo il teatro degli avvenimenti, non il personaggio principale, risaltando in questo modo in maniera ancora più evidente, ma per niente invasiva nel racconto, infatti, Sepulveda è interessato al riflesso della storia sui personaggi più che alla storia in sè. Consiglio vivamente una lettura attenta del libro per la quale si possono certamente impiegare due ore, perdendo però in tal modo le piccole gemme che l’autore regala al lettore più attento.

lento, noioso, non interessante. Faceva meglio a risparmiare inchiostro ( e io la bellezza di 14 euro e 50)

Un pessimo libro, senza capo e senza coda. Si parla di alcuni vecchi comunisti cileni che si incontrano dopo tanti anni e si ritrovano trasformati fisicamente ma non tanto mentalmente. Organizzano un’azione rivoluzionaria, ma non la portano a compimento a causa del fatto che il capo è coinvolto in uno strano incidente: pare che sia colpito da un giradischi scagliato da una finestra, da una moglie che sta litigando con il marito fannullone. La polizia, alla fine, lascerà liberi i due coniugi comprendendo la loro buona fede. Una storia stupida, raccontata molto male. I fatti non sono certamente così chiari come li ho raccontati, più che altro vanno intuiti, a dimostrazione della scarsa vena del Sepùlveda di questo testo. Aveva saputo fare di meglio in altre occasioni!