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I romanzi possono piacere o meno, a seconda dei gusti o delle aspettative. Di certo a me questo romanzo è piaciuto moltissimo. Poca sostanza? Non direi proprio! Non capisco poi a quale protagonista si accenni nel giudizio precedente. E’ più che evidente a chi abbia letto il romanzo che qui NON CE’ un vero protagonista. Chi come me abbia letto altri romanzi di Cervo sa bene che una loro costante è l’idea di una storia vista dal basso e come fatto corale. Certo, non tutti gradiscono questo approccio, che peraltro è quello caratteristico dei più grandi scrittori di romanzi storici. La scrittura è ottima, la lettura veloce e la trama è ricca di colpi di scena. Non per niente questo romanzo è stato finalista al Premio Bancarella, e il bello è che Cervo, dopo, ha fatto anche di meglio! Complimenti dunque all’autore.
Piaciuto poco. Lento e dispersivo, si trascina per centinaia di pagine con poca sostanza. Per non dire poi che il «protagonista» del libro nelle prime 200 pagine è solo «citato».
L’ultimo della trilogia che vede coinvolto Valerio Metronio, secondo il mio parere il più bello dei tre.Trame che si «snocciolano» riga dipo riga in un intreccio che magistralmente porta ognuno ad una propria conclusione.Consigliato epr gli amanti del genere storico, viste le minuziose descrizioni e collegamenti a ciò che è realmente accaduto.
Un romanzo perfetto. Probabilmente il migliore di Cervo. Trama avvincente, scrittura fluida e sapida, ritmo, perfetta resa (attraverso un quadro corale) della società romana del III secolo, personaggi ben descritti e che non si dimenticano. Non molte battaglie, forse, ma moltissime appassionanti scene d’azione. Un libro che non si dimentica.