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E’ difficile trovare le parole per spiegare quanto questo libro mi abbia deluso. L’idea di un’orda strutturata come un reparto militare che affronta un viaggio terribile in cerca della sorgente del vento che spazza spietato la Terra è fantastica, e anche i personaggi sono carismatici e ben delineati, ma l’autore si perde in un linguaggio prolisso e sconnesso, inutilmente visionario, ammucchiando parole su parole che non servono assolutamente a nulla se non ad affaticare la lettura, senza contare che la vicenda procede con lentezza esasperante e spesso confusa. Peccato.
E’ vero, per leggere questo libro ci vuole concentrazione, ci si trova fin dalle prime righe a ‘contrare’ insieme all’Orda, ma mentre i personaggi devono spingersi oltre i propri limiti per aprirsi un varco nel vento incessante e portare avanti la loro missione, il vento che sferza noi lettori è quello denso e carico delle parole. Che cambiano sempre, anche loro come il vento, per forza, intensità e direzione, ma ci avvolgono e ci trasportano in un mondo unico. E ci si rende conto che ne vale assolutamente la pena, che il nostro ‘andar di contro’, il nostro sforzo, è ampiamente ripagato! Commuovente e indimenticabile, indubbiamente da leggere se in un libro oltre all’evasione e al divertimento si cerca anche uno spunto per crescere interiormente.
Ebbene si [ò] questo è il mio simbolo. Chiedo al grande Golgoth il permesso di unirmi alla 34a Orda e alla straordinaria avventura che sono chiamati a vivere e a vincere nel nome di tutte le orde precedenti che hanno fallito e di tutti i membri di cui si sono da tempo perse le tracce. Fatemi fare il crocco, non chiedo altro. «Me ne sbatto di quello che vuoi fare! Ma chi cacchio sei, me lo vuoi dire? Fai come vuoi, mettiti in coda e incolla la tua faccia al primo sedere che trovi! Ma ti avverto che se te la fai sotto ti mollo subito! Chiaro?» Immagino che queste siano più o meno le parole che mi dirà Golgoth. Di più non posso proprio pretendere. Obbedisco e sento subito un’affinità con il resto del gruppo. «L’orda del vento» è il mio primo libro fantasy in assoluto. Un battesimo di fuoco, alimentato da un vento costante di curiosità e coraggio. La tecnica di narrazione è innovativa visto che si dà ad ogni personaggio (chi più chi meno) la possibilità di raccontarsi e di raccontare l’avventura nel contrare il vento. Personaggi come Golgoth, Caracollo, Sov, Oroshi sono indimenticabili e l’autore ( e la traduttrice ) sono fenomenali nell’ usare le parole adatte a descrivere alla perfezione il carattere del protagonista in questione. Un vero e proprio dna letterario. Anche i simboli all’inizio di ogni paragrafo sono una trovata secondo me geniale, a patto di avere sotto mano la lista completa con relativi nomi. Tante cose vorrei dire su questo capolavoro,ma preferisco limitarmi a consigliarlo a tutti!
Bello difficile serve concentrazione ad ogni passo ma veramente originale. Ci sono passaggi molto evocativi e personaggi a cui si finisce per voler bene e rispettare per la loro difficilissima impresa. Uno dei migliori libri degli ultimi anni a mio parere.