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Ho cominciato la saga di Black Friars in maniera del tutto casuale e mi sono ritrovata con un libro alquanto «strano
La serie di Black Friars è una delle poche che mi sia mai capitato di leggere, in cui l’autrice riesce a tener vivo l’interesse del lettore dal primo all’ultimo volume. Do il merito di questo pregio al fatto che abbia creato un mondo ricco di sfaccettature e ben congegnato, in grado di assorbire completamente la mente di chi legge. Tanti personaggi, ed ognuno ben delineato ed allo stesso tempo unico. Altro punto a favore che contribuisce a rendere imperdibile il romanzo è il fatto che non cada nell’ovvietà. Assolutamente non scontato. Ha disilluso le aspettative che mi ero creata nel primo volume, ribaltandole, e regalandomi pagine ancora migliori di quanto mi potessi aspettare. La trama è complessa, ma costruita a regola d’arte senza lasciare spazi d’ombra o situazioni in sospeso, rivelando quel gusto per il dark ed il gotico che non può non piacere. Appassionante, travolgente e sensuale. È troppo sperare che Virginia torni presto sulla scena con altre novità? Con questa saga è stato amore a prima vista. Impossibile togliersela dalla testa. Dovete assolutamente leggerla anche voi
Virginia torna con l’ultimo capitolo di una saga che ha fatto innamorare tantissimi lettori e torna dandole una degna, indimenticabile, conclusione. I misteri disseminati nei primi tre libri si sciolgono e risolvono in una corsa per la sopravvivenza, in pagine dai toni più cupi in cui la presenza del Presidio è sempre più forte e devastante. La bellezza dell’amore di Axel ed Eloise, immortale in tempi in cui persino l’immortalità non sembra essere sinonimo di vita eterna, diventa l’unica certezza (quello, e il fascino di Bryce, tutore protettivo e adorabile che, impegnato com’è a salvare la vita della scapestrata pupilla, a volte si dimentica il malessere mortale settimanale). Ritroviamo tutti personaggi, non solo i cinque esauriti mascherati, Sophia e Gabriel, Julian e Jordan, ma anche Rafael ed Emelyn ( _ ) e Damian e le adorabili Lara e Megan e i vampiri Blackmore, e l’amore, alla fine, sembra avere la meglio persino sui cuori più algidi. I luoghi palpitano attorno al lettore grazie alla magistrale mano descrittiva dell’Autrice che non lascia nulla al caso, omicidi efferati richiamano alla memoria morti irrisolte da decenni che trovano la propria soluzione in antiche magie, matrimoni verranno celebrati in pompa magna e riunioni di re e reggenti saranno nascoste, le armi dell’Ordine della Croce si uniranno ai loro sette Cavalieri e la Rosa di Blackmore tornerà per quest’ultima epica battaglia. Sacro e profano che si fondono e confondono in quella Vecchia Capitale indimenticabile che Milady de Winter ha costruito, che ci ha ospitato e continuerà ad ospitarci, perché una sola lettura di questa meraviglia non sarà mai abbastanza.