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La triste parabola discendente del famoso poliziotto «che vede dietro gli angoli» Lars Johanson, che pur menomato riesce a risolvere un efferato delitto di 25 anni prima. Scorrevole, bene ambientato, un romanzo che coinvolge, senza, tuttavia, raggiungere i livelli del miglior Leif Persson!
Ho conosciuto Lars Martin Johansson una sera mentre si stava gustando un succoso panino con salciccia, l’ho visto accasciarsi sul volante colpito da un ictus, l’ho visto sul letto dell’ospedale con il braccio destro paralizzato, ho visto la sua lenta ripresa, l’ho visto, sollecitato da un causale indizio fornitogli dalla dottoressa che lo ha in cura, iniziare un indagine su un brutale omicidio di una bambina avvenuto tanti anni prima, l’ho visto chiedere aiuto ai suoi ex colleghi che, detto per inciso, ancora lo venerano, l’ho visto condurre un’indagine «vecchia maniera».Ho sentito i suoi interrogatori, cogliere le esitazioni nelle risposte, collocare al giusto posto delle insignificanti tessere, come un filo di lino e una pregiata piuma d’oca, che, messe tutte insieme, hanno composto l’intero terribile mosaico. Ma a cosa è servito tutto questo sforzo? A nulla! Il colpevole non può essere punito perché una legge, opportunamente cambiata dopo l’omicidio del premier Olof Palme, ha prescritto l’omicidio della piccola Yasmine. Ma come può un essere così spregevole farla franca? Ed ecco che aleggia nel corso di tutto il romanzo la massima biblica «occhio per occhio, dente per dente». Il mio amico Lars non è però un boia, non può macchiarsi di un omicidio anche se «giusto
Un romanzo veramente splendido. C’è tutto per apprezzarlo senza alcuna riserva. La trama, i personaggi, la scrittura. Lo consiglio quasi illudendomi di fare un regalo ad un amico. E, cosa importante trattandosi del sesto libro della serie, praticamente leggibile anche da chi non avesse letto i precedenti episodi legati ai personaggi di Persson (ma dopo aver letto questo vi fionderete sicuramente sulla serie completa). Questo è veramente il miglior giallista nordico del momento. Ma come sempre accade nella vita c’è un lato negativo che mi deprime: pensare che proseguendo con questa cadenza di pubblicazione mi toccherà aspettare almeno due anni prima di leggere il prossimo libro (che, pronostico, riprenderà le «leggendarie» imprese di Backstrom).
Strepitoso…avevo già letto i precedenti libri con protagonista il grassoccio e squallido commissario Backmann, ma devo dire che anche leggere questo «l’ultima indagine» è stato divertente e piacevole…non male anche l’analisi dei rapporti familiari del protagonista Lars Martin Johansson (…a proposito, un vero peccato che un simile personaggio…) e del suo mal di vita, o meglio del tipo di vita che gli è rimasto…da leggere ssolutamente…