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Secondo appuntamento della saga di Russell Kane, in linea con gli altri due e con lo stile duro di Altieri. Personalmente, dei tre, è quello che però mi è piaciuto un po’ meno.
Degno del miglior Altieri. Chi conosce tutti i suoi libri non può che compiacersi di ritrovare assieme i personaggi di ‘Alla fine della notte’.
Un Altieri minore, come intrecci e ambientazioni, ma non certo quando si tratta di descrivere il piombo che vola. Come sempre prevale la mistica del superuomo (o del manipolo di eroi)contro tutto e tutti. Anche qui c’è un complotto nel complotto, con amici-nemici e nemici-amici, più qualche morto che ritorna. Di certo, per chi ama il genere, una gradevole lettura, pur senza raggiungere gli apici del ciclo di Los Angeles.
Anche se si tratta di un’opera minore (secondo volume di una trilogia già apparsa su Segretissimo) è una boccata di ossigeno per i fan di Altieri in spasmodica attesa del seguito de L’Eretico. Ritorna Kane, il killer del SAS, ferocissimo nel braccare i suoi bersagli. Il libro è un’altra fiches di quel mosaico di intrecci tra nomi e trame, tra killer e soldati, tra multinazionali e movimenti terroristici (spesso con obiettivi similari) che costituiscono l’universo alternativo in cui si mescolano le storie dei diversi lavori di Altieri, con riferimenti e citazioni incrociate che solo i lettori più attenti riescono a cogliere. Il libro di per sè è un pò frammentario e manca la trama di grande respiro (anche per il limitato numero di pagine) delle storie ambientate a Los Angeles. Si tratta comunque di un’ottima lettura, per chi ama il genere, specie al fresco di un ombrellone.