|
Nel libro di Mayr mi hanno colpito due considerazioni: la prima relativa alla filosofia della biologia come filosofia indipendente e l’altra quella della forte opposizione all’ipotesi di forme di vita intelligenti oltre alla nostra. Poiché non condivido le posizioni espresse cercherò di darne brevissima motivazione. 1) La filosofia della biologia come filosofia indipendente appare contraddittoria in sé in quanto nessuna disciplina scientifica,a ben pensare, è indipendente dalle altre ma è influenzata e influenza le stesse. Semmai è auspicabile pervenire a un’unificazione della filosofia della Scienza nel rispetto delle peculiarità, interconnessioni e complessità, che caratterizzano ciascuna «componente». 2) Esistenza o meno di forme di intelligenza diverse dalle nostre: Mayr con sbrigative considerazioni sulla questione conclude, in maniera alquanto discutibile, che non è pensabile che esistano altre forme di vita intelligente oltre la nostra e che comunque « … per l’uomo è assolutamente irrilevante che, … , possano esistere forme di vita, addirittura intelligente. …» Mi chiedo: perchè l’esistenza di altre intelligenze dovrebbe essere irrilevante? A me pare anzi improponibile pensare che l’Uomo sia l’unica forma intelligente perchè se così fosse allora la sua presenza sarebbe un’anomalia del «Sistema universo». Ritengo invece che quando si parla di forme di vita intelligenti (e non si distorce, come fa Mayr, il significato dell’affermazione di Sagan che «più intelligente è meglio») non si possa solo considerare la vita così come oggi noi la conosciamo. Peccato che non sia più possibile acquisire il parere di Mayr su quanto precede e avere la sua replica, magari totalmente negativa, ma assolutamente personale.