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Un libro scorrevole e intelligente. Davvero incredibile che non abbia avuto successo!
Un altro ottimo romanzo del narratore svedese che non delude mai, ma che, specie nella serie del commissario Wallander, induce a scrivere commenti poco originali, stante la costante qualità del prodotto. Anche questa storia è narrata con dovizia di particolari, scenografici ed interiori. Personaggi sempre molto accattivanti o detestabili, ma sempre des critti magistralemente. Un commissario Wallander meraviglioso che più lo si conosce e più scala posizioni nell’olimpo della categoria, per me capeggiata da Maigret. Gran bel romanzo, come i precenti della collana, da non perdere.
Il mio giudizio per la quarta avventura di Wallander è certamente positivo, sebbene non me la senta di dare il 100% di gradimento. Il motivo è molto semplice: il finale mi è sembrato eccessivamente roccambolesco, molto americano e poco svedese. Sembra quasi di poter dividere il libro in due parti: la prima nella quale c’è la minuziosa indagine per arrivare a scovare l’assassino dei due avvocati, e la seconda in cui c’è un’atmosfera sullo stile di Mission Impossible. Nel contesto è comunque molto gradito la storia e decisamente positivo l’arrivo della sua amata. Almeno una nota positiva nella vita del povero Wallander!!!!
L’indagine del commissario Wallander inizia a pagina 329, e di qui si passa velocemente ad un finale D’azione, affrettato anche se non banale. Le prime 328 pagine vedono un commissario depresso prima, e triste poi, che consuma panini e caffe’ in tristi e freddi bar, tra dubbi e sensi di colpa. Fate un po’ voi….