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L' uomo che veniva da Messina

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Titolo: <strong>L' uomo che veniva da Messina</strong></br></br>
Autore: <strong>Silvana La Spina</strong></br></br>
Editore: <strong>Giunti Editore</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2015</strong></br></br>
EAN: <strong>9788809815995</strong></br></br>

<p>Messina, 1479. Un uomo sta morendo nella sua casa, dopo aver vagato per mesi accompagnato da una bara con dentro una giovane donna. È Antonello da Messina, il grande pittore siciliano, appena tornato da una Venezia flagellata dalla peste. Antonello è famosissimo ormai. Ma la Sicilia non ama i suoi figli più geniali e Antonello lo sa. Per questo adesso, nel delirio finale, invoca il vecchio maestro Colantonio. Quel delirio gli farà rivivere l'infanzia pezzente e l'incontro con i misteriosi artisti del Trionfo della Morte lo porterà da una Napoli dominata dai cortigiani, come il Panormita e la bella Lucrezia, alla Roma dei cardinali cialtroni e delle puttane dalla Mantova del Mantegna, alla Arezzo di Piero della Francesca. Da Bruges, dove finalmente scoprirà l'amore e persino il segreto della pittura a olio, a una Venezia che gli darà fama e gloria e l'amicizia coi Bellini. Il romanzo è anche l'affresco dell'epoca, crudele, affamata di gloria, dove domina l'Angelo della Morte. Tanti sono i comprimari di questa vicenda, dai familiari meschini e sanguisughe, alla nana Nannarella morta per amore nei vicoli di Napoli dall'aristocratica Volatrice e forse erede al trono di Sicilia, al buffone Cicirello dai viceré scaltri, ai fanatici frati Osservanti, che scatenano a Messina rivolte contro il malgoverno. Ma in quei viaggi una sola luce per Antonello: Griet, la figlia bastarda di Van Eych. E una sola ossessione: la pittura a olio dei fiamminghi.</p>
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LO STRETTO DI <strong>MESSINA</strong>. Lo Stretto di <strong>Messina</strong> (localmente detto u Strittu - lo Stretto) chiamato nell'antichità Stretto di Scilla e Cariddi, Stretto di Scilla e <br/>Messana Nobilis et Siciliae Caput. Il Tesoro . del . Duomo La Memoria ritrovata. Disegno di Filippo Juvara. Antonello. <strong>da. Messina</strong> . <strong>Messina</strong> Oggi<br/>Il 12 Maggio <strong>veniva</strong> a mancare all'affetto dei suoi cari ELENA GUERRERA Ved. COSTA MAMMA ESEMPLARE Ne danno il triste annuncio i Figli Lina con Giovi', Paolo con <br/>Nacque nel 1430 circa a <strong>Messina</strong> da Giovanni d'Antonio, e da Garita (verosimilmente Margherita). Il suo primo apprendistato si svolse probabilmente tra <strong>Messina</strong> e <br/>Solo su Donna Cerca <strong>uomo</strong> puoi trovare l'anima gemella a Milano e vivere incontri privati meravigliosi. Vedi tutti gli annunci inseriti dalle donne più belle del web <br/>Lunedì 28 dicembre 1908 un terremoto di 7,2 Mw (XI Mercalli) si abbatté violentemente sullo Stretto, colpendo <strong>Messina</strong> e Reggio in tarda nottata (5:20 ora locale circa).<br/>La Tavola di <strong>Messina</strong>  LA PIRATERIA NEL GOLFO DEI CARAIBI Ovvero i "diavoli del mare" che terrorizzarono le colonie spagnole
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Ricordo bene la mostra antologica del giugno 2006 dedicata ad Antonello da Messina presso le Scuderie del Quirinale a Roma. Tra le più belle ed interessanti mai realizzate in Italia. Rimasi letteralmente rapito e folgorato dall’Annunciazione, dipinto che ritrovai, quasi dimenticato e nascosto, al Palazzo Abatellis di Palermo alcuni anni dopo. Già allora mi chiedevo che personaggio fosse Antonello da Messina. Cosa celasse. Un alone di mistero circondava la figura del pittore siciliano. Il bel libro di Silvana La Spina fa un po’ di luce sulla vita avventurosa dell’artista ma, soprattutto, ha il merito di raccontare, con un preciso ed incisivo stile narrativo, quel determinato periodo storico in cui visse Antonello da Messina. Il divino pittore (1430 – 1479), tra i più rappresentativi della sua epoca, fu attivissimo e viaggiò molto, sia in Italia che all’estero. Napoli, Roma, Mantova, Arezzo, Venezia, Milano e Bruges dove conobbe la donna che avrebbe cambiato per sempre la sua vita, Griet, la figlia bastarda di Van Eych. Per anni vagò tra le corti più importanti d’Italia con lo spirito libero e l’entusiasmo di un ragazzino. Incontrò colleghi altrettanto famosi con cui strinse amicizie durature (Bellini su tutti). In Belgio scoprì la nuova e rivoluzionaria pittura ad olio che gli permise di aumentare il suo prestigio. La famiglia rallentò solo parzialmente la sua intensa attività lavorativa, mentre la sua ossessione per le donne alimentò il suo estro creativo. Le pagine dedicate alla relazione tra Antonello e la giovane Griet sono tra le più belle e commoventi del romanzo. Nel delirio della morte è lei che ricorda rivolto al caro maestro Colantonio. Un romanzo ricchissimo di personaggi, di episodi drammatici ma anche divertenti e spassosi che rimangono nella mente del lettore. Esilaranti le descrizioni dei bordelli e delle taverne napoletane. Un meritatissimo tributo all’uomo che veniva da Messina , tra i maggiori e più moderni pittori del Quattrocento.

Talmente bello questo romanzo che dovrebbero regalarlo a tutte le biblioteche del regno e fare in modo che molti possano leggerlo. Figura sofferta, dolce, amara, brigantesca, livida, lupesca questa di Antonello. Tutti lo pensano dolce come la sua Annunciazione con la mano alzata….Silvana La Spina lo descrive invece come uomo del suo tempo, un Caravaggio in anticipo di due secoli. Nella pinacoteca di Como c’e’una piccola tavola a lui attribuita e nessuno mai va a vederla: coraggio, due passi in città per andare in Pinacoteca e poi leggere questo bellissimo libro.

Bellissimo romanzo. Perfetta descrizione delle Messina e dalle Napoli del XV secolo e bella descrizione di Antonello uomo, così ruvido, introverso, addolorato e lacerato. Così completamente diverso dalla sua Annunciazione serena e dolce. Silvana La Spina è una grande affabulatrice. Più che consigliato…da leggere assolutamente.