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Libro piacevole, nè più nè meno.
Manuale di sopravvivenza su Marte. Il nostro eroe supera avversità incredibili con ingegno e capacità manuali ai confini della realtà,riparando e costruendo tutto e di più,per sopravvivere due anni sulla superficie del pianeta rosso. Senso diInadeguatezza e frustrazione assicurati per tutti gli incapaci del «fai da te». Forse un po’ troppo tecnico,ma coinvolgente e scritto con leggerezza. L’autore ha una visione ottimistica dell’umanità e della sua capacità di evolvere verso un futuro di solidarietà e collaborazione. Visto che al 2033,anno in cui è ambientata questa storia,manca poco,ci vuole uno sforzo anche superiore a quelli fatti dal protagonista. Speriamo in un lieto fine.
Partiamo dai pregi: una bella idea iniziale, una giusta dose di ironia, buona ambientazione (originale la coltivazione delle patate). Difetti: mancanza totale di approfondimento psicologico, stile di scrittura piatto, nessun colpo di scena, pagine intere di spiegazioni scientifiche incomprensibili alla maggior parte delle persone che non fanno altro che appesantire il tutto (infatti ne ho saltate molte). L’unico personaggio con un minimo di spessore è MARK. Ma gli altri? Gli operatori della NASA: decine di nomi, ma nessuna personalità! Per non parlare della «storia d’amore» tra Beck e Joannsen: a cosa serviva?? Bah… Va bene che è un libro di intrattenimento, ma si poteva fare di più.
tralasciando le tediose lezioni di fisica/ matematica/chimica che il protagonista ci dispensa a piene mani è un libro abbastanza bello ed avvincente con anche una spruzzata di umorismo che non guasta mai.