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In questo romanzo il tema trattato è «l’essere chiusi dentro» ,locked-in è il termine medico, cioè essere a letto immobile(ecco perchè il titolo del romanzo) e non riuscire a comunicare niente. La trama, i personaggi, le ambientazioni, il vissuto dei protagonisti, tutto avvince dalla prima all’ultima pagina. Si nota la grossa carica di umanità della Bonaccorti che prorompe da queste pagine, sicuramente alle spalle c’è un lavoro e un’applicazione sopratutto in campo medico meticoloso non s’inventano storie così , con argomentazioni scientifiche tanto approfondite se non ci si è un attimo documentati come si deve. La trama: una coppia, lei arrampicatrice sociale del Nord Italia lui figlio del dottore del paese, piccolo benestante del Sud Italia s’incontrano , si sposano,ma non si amano. Hanno un brutto incidente stradale, lei ne esce con le ossa rotte ma alla fine se la cava lui..va in coma. Da questo momento in poi la Bonaccorti riesce ad imbastire una bella storia con al centro..l’amore(per la vita sopratutto) e di contorno tanti piccoli grandi personaggi che rendono la lettura molto piacevole(a parte Paolo il protagonista, c’è Anna…l’infermiera, il dottor Sussi, Carlo amico d’infanzia, la commovente Francesca amica di stanza di Paolo etc..e tanti protagonisti in negativo: Elsa, Suor Virginia) Così come può sembrare, ad una facile chiave interpretativa, un libro vissuto sopratutto in chiave anticlericale(le tremende critiche mosse alle suore dell’ospedale) allo stesso tempo c’è una semplicità e una naturalezza nell’accettazione delle prove più tremende della vita(come essere in coma appunto) che neanche il più fervente dei credenti può esplicitare. Non voglio svelarvi niente di come si svolgano poi le faccende all’interno di ospedali, cliniche etc dico solo che l’emotività e le sorprese sono sempre a fior di pagina… Brava Enrica un plauso perchè riesce ad arrivare al cuore e al succo di certi avvenimenti solo con la forza dei sentimenti
La Bonaccorti mi ha sorpreso, questo è un ottimo libro da leggere per più di una ragione. E si legge tutto d’un fiato. Lo consiglio vivamente a tutti! Giovanni
Un Libro che consiglio davvero a tutti: la bravissima autrice affronta il tema dell’immobilità di un uomo completamente cosciente (è in realtà un caso di Locked in) cercando di porsi dalla parte del malato. E’ un libro che fà riflettere molto, fà prendere coscienza di molte cose. Ci scuote e ci invita a riflettere molto prima di considerare «vegetali» persone nello stesso stato del protagonista. E poi il tutto è raccontato in un Italiano perfetto, ricco di vocaboli,e di similutudini. E’ un libro che lascia il segno. Non leggerlo sarebbe davvero un peccato. Brava Enrica, come sempre hai dimostarto la tua grande professionalità