La battaglia contro l'Europa. Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo Scarica PDF EPUB

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La battaglia contro l'Europa. Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo

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Titolo: <strong>La battaglia contro l'Europa. Come un'élite ha preso in ostaggio un continente. E come possiamo riprendercelo</strong></br></br>
Autore: <strong>Thomas Fazi,Guido Iodice</strong></br></br>
Editore: <strong>Fazi</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2016</strong></br></br>
EAN: <strong>9788876254932</strong></br></br>

<p><br> <b>«Smaschera la falsità e l’ipocrisia di chi sostiene che “non vi è alternativa” allo stato attuale delle cose».</b> - Yanis Varoufakis <br><br> Il perdurare della crisi economica e la vergognosa gestione della vicenda greca hanno sì trasformato la crisi in un argomento di dibattito diffuso, ma hanno anche determinato un progressivo imbarbarimento, sempre più dominato da logiche nazionalistiche («prima gli italiani») e semplificazioni illusorie e solo apparentemente radicali («fuori dall’euro»). Nel frattempo molti dei miti fondativi alla base del “regime di austerità” – dobbiamo stringere la cinghia perché stiamo finendo i soldi abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità il problema è l’eccessivo debito pubblico ecc. – si sono persino rafforzati. La battaglia contro l’Europa mostra come le élite europee abbiano sfruttato la crisi per imporre scellerate politiche neoliberali e smantellare lo stato sociale e come questo processo può essere invertito. Secondo gli autori, la via d’uscita dalla crisi non passa né per una maggiore integrazione («più Europa»), né per l’uscita dall’euro, quanto piuttosto per l’apertura di un conflitto tra periferia e centro.</p>
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Etimologia del termine. La parola italiana libro deriva dal latino liber. Il vocabolo originariamente significava anche "corteccia", ma visto che era un materiale 
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Ha un pregio fondamentale questo libro: va al cuore dei problemi che affliggono l’ eurozona. E lo fa con la capacità di essere molto esplicativo e nello stesso tempo curato nell’ analisi. Quello che voglio dire è che per parlare di Europa e Euro bisogna abbandonare le narrazioni di moda e provare a comprendere i meccanismi, per lo più macroeconomici ma anche geopolitici, da cui farci guidare per interpretare gli eventi. Non è facile, lo capisco, perché oggi come sempre è solo una questione di interessi, e gli interessi vengono mascherati. Ecco allora che concetti come Target 2, centralizzazione del capitale, quantitative easing, pur nella loro dimensione tecnica, una volta compresi ci offrono una spaccato della realtà che tanto ci dice su chi fa cosa è perché. Questo è il pregio fondamentale del volume: offrire un quadro di «disvelamento» coerente, all’interno di una robusta cornice analitica, di quanto è avvenuto in Europa in questi anni e, conseguentemente, potrà avvenire nei prossimi se non si pone riparo alle attuali distorsioni che avvantaggiano pochi a danno dei tanti. Le soluzioni proposte sono di stampo keynesiano (vero!) e sono condivisibili. La loro adozione, e questo è un mio parere, è soprattutto una questione di egemonia culturale: quanto è ancora radicata la matrice neoliberale?