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Una chicca…sembra Chandler…
Un racconto chandleriano, che però non è un chandler….detto questo è un ottimo libro scritto con il classico stile noir, una storia che si regge bene in piedi, interessante ed intrigante allo stesso tempo. Per gli amanti del genere sicuramente da leggere.
Gli appassionati di MARLOWE/Chandler non rimarranno delusi. Quello che ho comunque notato e’ che si vede tra le righe che l’autore si e’ letto tutta l’opera e il lettore ha la sensazione di situazioni gia’ viste/lette. Il personaggio mi e’ sembrato disegnato con la «matita grossa»: non so se mi spiego. Il libro e’ valido e .. per «camilletta
L’ambizione di Banville (resuscitare l’ispettore Marlowe creato dalla penna di Chandler) era davvero elevata…quasi oltraggiosa, rischiosa..ma è riuscita perfettamente. L’autore ricrea tutto il fascino del noir, con dialoghi ironici e brillanti, personaggi caricaturali e quasi grotteschi(la femme fatale, l’ispettore privato in bolletta che fuma e beve per dimenticare qualche amore passato, il boss della malavita in gessato con i suoi sgherri, gestori di locali ambigui, etc…), botte da orbi e colpi di scena per il puro intrattenimento del lettore…Dietro una storia di mistery ed evasione, c’è però da parte dell’autore la ricerca di una dimensione umana più profonda, che si riflette soprattutto nel rapporto tra l’ispettore e la «bionda dagli occhi neri»…Al lettore rimane il dubbio su cui si arrovella anche il protagonista: come definire quel rapporto e cosa c’è stato di puro ed autentico? P.S. il voto non arriva a 5/5, perché il finale del caso non mi ha convinto del tutto, o meglio, non era il finale che avevo fantasticato, giocando a fare il piccolo ispettore Marlowe…