La bussola del piacere. Ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene Scarica PDF EPUB

· Leggete in circa 2 min · (390 parole)

La bussola del piacere. Ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene

</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=La bussola del piacere. Ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene.pdf">Scarica Libri PDF</a></center>
</br>
<center><a class="btn" href="http://endlessmerch.com/getbooks.php?q=La bussola del piacere. Ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene.epub">Scarica Libri EPUB</a></center>
</td>
<td align="left" style="vertical-align:top">    
Titolo: <strong>La bussola del piacere. Ovvero perché junk food, sesso, sudore, marijuana, vodka e gioco d'azzardo ci fanno sentire bene</strong></br></br>
Autore: <strong>David J. Linden</strong></br></br>
Editore: <strong>Codice</strong></br></br>
Pagine: <strong></strong></br></br>
Anno edizione: <strong>2012</strong></br></br>
EAN: <strong>9788875782900</strong></br></br>

<p>La sfera del piacere è sempre stata costretta da regole. Attraverso leggi, precetti religiosi e morali tutte le società hanno voluto imporre un confine che separasse il piacere dal vizio e quindi il modo in cui affrontarne il "lato oscuro": la dipendenza. Le moderne tecniche d'indagine sul nostro cervello raccontano però una storia diversa e ci dicono che molti comportamenti che consideriamo virtuosi, come pregare o fare beneficenza, attivano lo stesso circuito neurale su cui agiscono, per esempio, le droghe e l'alcol, e che la dipendenza non è frutto di una scarsa forza di volontà bensì un disturbo di natura fisiologica. I confini di cosa è bene e cosa è male, di cosa separa il socialmente accettabile dal moralmente deplorevole sono quindi, nella realtà scientifica, molto più sfumati di quanto pensassimo. Una sfida notevole, quella lanciata dalle neuroscienze, che ci porta a ripensare gli aspetti culturali, morali e giuridici che danno forma alla nostra identità e alla nostra presenza all'interno della società.</p>
</br>
</br>

</td>

Il titolo è ingannevole. L’autore è un neurobiologo e parla poco e niente del perché si prova piacere, ma fondamentalmente del come. Non indaga cioè gli aspetti cognitivi del provare piacere, del resto c’è stato chi per un’idea ha fatto sciopero della fame fino a perdere la vita. In questo libro non c’è nulla riguardo il piacere della curiosità, della scoperta, delle idee, per questo lui stesso consiglia il libro di Read Montague sulle decisioni. Il perché è un ambito di uno scienziato cognitivo e l’autore non lo è, è un biologo che di psicologia scrive poco e niente. Quindi per descrivere il piacere affronta quelle categorie quasi oggettive, che danno piacere a tutti, come sesso, cibo, droghe ecc… C’è da dire che però il libro è scritto bene e può leggerlo facilmente anche chi non ha nozioni di neurobiologia.