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Molti anni fa, modificai: Come fare filosofia col martello (Nietzsche)in :Come fare psicanalisi col martello:La Casa di Psiche sfonda per me una porta aperta nei primi ammi ‘80, ma di questo «sfondamento» sono grata all’autore. Soprattutto per un titolo: «Lacan e l’inconfessato ritorno di Lacan a Nietzsche» Inconfessato inconsapevole ? Non saprei, ma sta di fatto che si parla non già di un generico ritorno alla filosofia ma a un filosofo d’ccezione. Con tutto ciò che questo comporta….per la psicanalisi stessa che non può più permettersi d’ignorarlo.
A parte l’indiscutibile cultura dell’autore e la rara qualità di esposizione di questo corposo saggio, la mia opinione su questo volume non è positiva. Il prof. Galimberti assume posizioni che non può nè provare nè pretendere siano accettate quali basi dialogiche. Inoltre, il contenuto di questo libro non aggiunge assolutamente nulla di originale sui pur complessi ed importanti temi trattati. Dal saggio traspare piuttosto una certa saccenza che forse da sola basterebbe per spiegare l’ acredine personale dell’autore nei confronti della psicologia clinica e ,forse, di chiunque non la pensi come lui. Il prof.Galimberti si avventura in affermazioni ,giudizi ed assunti assolutamente confutabili e non cita le fonti ,pure esistenti, che possono fornire argomenti contrari alle sue tesi. Bollando offensivamente tutto ciò che sia contrario alla sua analisi,quest’ultima a mio parere si rivela solo parziale e,una volta spogliata dei pur utili sunti didattici,degli eleganti orpelli linguistici,e delle varie citazioni,in definitiva superficiale. Ho dovuto leggere qsto libro per motivi di studio…ma non lo consiglierei proprio a nessuno!
La psicanalisi da buttare? Certamente no. Lacan ha tentato di dimostrare che filosofia e psicanalisi sono apparentabili più di quanto si possa immaginare. Ad ogni modo io credo che abbia ragione Galimberti: la psicanalisi è essenzialmente «tecne
Galimberti nel suo ultimo libro ci indica la strada verso l’arte del governo di sé. La psicoanalisi è da liquidare? No di certo. La filsofia però, dal canto suo, non cerca risposte, né la guarigione dal male radicale: essa piuttosto è luogo delle correzione delle domande, perché spesso l’origine delle nostre sofferenze sono le idee sbagliate con cui noi conduciamo la nostra vita.